Dai rifiuti allo sport: Confapi Terni colloca una trentina di persone

Mirko Ricci, Cesare Cesarini, Daniele Tendina
Le nuove professioni passano per i rifiuti, lo sport e le smart cities. In un momento in cui anche nel Ternano domanda e offerta di lavoro faticano ad incontrarsi, la Confapi, la...

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Le nuove professioni passano per i rifiuti, lo sport e le smart cities. In un momento in cui anche nel Ternano domanda e offerta di lavoro faticano ad incontrarsi, la Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria, mette in campo una serie di corsi di formazione che rispondono, non solo alle richieste immediate del territorio, ma guardano in prospettiva alle risorse locali, alle nuove dinamiche e alle mutate necessità delle aziende ternane. I primi due progetti, per organizzatore di eventi sportivi e tecnico esperto della pianificazione del ciclo integrato dei rifiuti, si sono già conclusi e i partecipanti, 15 ciascuno, hanno trovato un collocamento presso strutture, associazioni e aziende locali grazie anche ai partenariati importanti di cui godono le due iniziative. Il terzo - per il quale sono aperte le iscrizioni fino al 15 giugno ma con tutta probabilità il termine sarà prorogato - riguarda le smart cities. Il progetto, in collaborazione con l’Università di Perugia, si chiama Green deal e si struttura a sua volta in tre percorsi: tecnico superiore per l’efficientamento energetico degli edifici, esperto in strategie e tecnologie per le città intelligenti ed esperto in progettazione di sistemi di produzione e stoccaggio di energie rinnovabili.

«Si tratta di progetti approvati dalla Regione. Rientrano infatti nell’avviso pubblico Skills che Confapi si è aggiudicato – spiega il direttore di Terni, Cesare Cesarini – per i primi due il percorso formativo è stato articolato: 350 ore all’interno delle quali è stata coinvolta una molteplicità di soggetti che ruotano intorno ai rispettivi ambiti di riferimento. Al termine i partecipanti sono stati collocati nelle aziende per quattro mesi di lavoro retribuiti dalla Regione conclusi i quali le aziende stesse hanno e hanno avuto l’opportunità di assumerli con una serie di sgravi fiscali». L’idea di indirizzare i due percorsi formativi in due ambiti così precisi è nata ascoltando le richieste delle realtà economiche locali e analizzando la vocazione del territorio. «Non a caso Terni è sede di 5 centri federali del Coni – osserva il direttore Cesarini – una città dai grandi eventi sportivi». Eventi la cui organizzazione spesso è affidata ai volontari delle associazioni di riferimento, senza una preparazione specifica. «Ci sono tante iniziative – prosegue il direttore di Confapi Terni – che se non vengono messe a sistema non si ripetono più per mancanza di fondi». Nei corsi quindi si è focalizzata la preparazione, tra l’altro, sul marketing, il crowdfungind, sui fondi comunitari.

«Come lo sport – aggiunge Daniele Tendina, formatore di Confapi - anche il tema dei rifiuti è quanto mai attuale in questo momento e in questa città. In sei mesi i 15 partecipanti sono stati tutti collocati. La nostra sensibilità nell’intercettare la domanda e la nostra ambizione sono state ripagate: ai corsi hanno partecipato, infatti, anche persone da fuori provincia». Rivolti a disoccupati e inoccupati, i due corsi conclusi hanno visto un target di iscritti variegato.

«Abbiamo avuto giovani – rivela Tendina – ma anche persone più mature, intorno ai 50 anni e laureati».

«Terni sconta un modello di sviluppo legato ancora troppo a stereotipi del passato – osserva Mirko Ricci di Confapi – una realtà che, legata a professionalità di basso livello, rischia l’impoverimento se non lavora su un tipo di cultura professionale diversa e più innovativa rispetto a quella tradizionale. Oggi i giovani che vanno fuori a studiare fuori, non ritornano più». Da qui la necessità di invertire la rotta.

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Il Messaggero