Perugia, anche il Consiglio di Stato dice no: le scuole restano chiuse

Perugia, anche il Consiglio di Stato dice no: le scuole restano chiuse
PERUGIA - Restano chiuse le scuole secondarie a Perugia. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso presentato da un genitore avverso la decisione del Tar...

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PERUGIA - Restano chiuse le scuole secondarie a Perugia. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso presentato da un genitore avverso la decisione del Tar dell’Umbria che aveva a sua volta respinto un ricorso contro l’ordinanza regionale che disponeva la chiusura delle scuole delle scuole secondarie di secondo grado anche nel Comune di Perugia.

Ferma restando «la grave compressione, con speciale riguardo agli studenti - come nella fattispecie - di scuola media superiore, del loro diritto a una piena possibilità di apprendimento e fruizione del servizio scolastico mediante contatto diretto e personale con i docenti e con gli altri studenti», il Consiglio di Stato osserva come «nelle scorse settimane l’innegabile - e non contestato neppure dall’appellante con argomenti scientificamente plausibili - aumento del contagio anche in Umbria» abbia indotto a «dar prevalenza alla precauzione per la salute dei cittadini, valore prioritario incontestabile durante una pandemia, e ciò anche nello stesso specifico interesse delle categorie più giovani della popolazione, che appaiono più vulnerabili alle emergenti varianti del Covid 19».

Dunque, «esclusa ogni possibilità di questo Giudice di valutare ‘selettivamentè zone ritenute meno o più a rischio (essendo tale il compito e l’esclusiva responsabilità delle autorità nazionali o locali che provvedono) ma anche la possibilità di dar prevalenza, nella difficile e per certi versi dolorosa necessità di ponderazione tra valori costituzionalmente tutelati, al diritto alla istruzione ‘in presenzà rispetto alla più assoluta precauzione per il pericolo di ulteriore diffusione del contagio con effetti devastanti per la salute pubblica e la condizione dei presidi ospedalieri», il Consiglio di Stato ha respinto con decreto l’istanza. 

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Il Messaggero