Covid, altri 700 contagi e due morti: la Regione chiude le scuole e mette il coprifuoco nel week end

Covid, altri 700 contagi e due morti: la Regione chiude le scuole e mette il coprifuoco nel week end
PERUGIA - Numeri sempre alti e una inevitabile risposta per provare a frenare il contagio. Questa, la situazione del coronavirus in Umbria. Fanno registrare una nuova impennata i...

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PERUGIA - Numeri sempre alti e una inevitabile risposta per provare a frenare il contagio. Questa, la situazione del coronavirus in Umbria. Fanno registrare una nuova impennata i nuovi casi giornalieri di Covid: nell'ultimo giorno, 729 contro i 694 di ieri, 9.696 totali, a fronte dei quali però corrisponde un aumento minino (non accadeva da settimane) dei ricoverati in ospedale, passati da 301 a 302 e da 41 a 42 in intensiva. Emerge dai dati aggiornati della Regione.

Ci sono però altri due morti, 121, e 132 guariti, 3.404, con gli attualmente positivi passati da 5.576 a 6.171. Analizzati nell'ultimo giorno 3.487 tamponi, 294.451 dall'inizio della pandemia.

LA RISPOSTA

Potenziamento della risposta sanitaria in base alle esigenze e misure che limitino le occasioni di diffusione del virus: è quanto prevede la nuova ordinanza firmata dalla presidente Tesei e quanto la Regione Umbria continua a mettere in campo per rispondere all’emergenza Covid. Da un lato vi è il graduale aumento dei posti letto dedicati ai malati Covid (nonché delle terapie intensive, attualmente 99 postazioni attive contro le 69 di partenza, e le sub-intensiva,  ad oggi 49), dall’altro è stata firmata una nuova ordinanza per limitare i contatti sociali ritenuti più rischiosi.

In tal senso, partendo dal dato che vede nelle scuole medie inferiori e superiori una media di contagio ogni mille abitanti ormai doppia rispetto a quella che è la media regionale, e anche nella considerazione che il numero dei casi rilevati in ambito scolastico rappresenta altrettanti potenziali cluster familiari o comunitari, è stato predisposto che, dal 3 sino al 14 novembre prossimi, le attività delle scuole secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie siano realizzate attraverso la didattica a distanza, riservando alle attività in presenza esclusivamente i laboratori, ove previsti dai rispettivi ordinamenti del ciclo didattico,  e la frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali.

Nella stessa ordinanza, oltre a ribadire la sospensione sino al 14 novembre di tutte le attività di gare e competizioni dilettantistiche regionali sportive in relazione agli sport di contatto e di squadra, si sospendono per il medesimo periodo, limitatamente agli atleti minorenni che militano nelle società e associazioni dilettantistiche e amatoriali degli sport di contatto e di squadra, lo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale. Per tutti è fatto divieto dell’uso degli spogliatoi.

Infine, in vista di Halloween, si limitano gli spostamenti (dalle ore 22,00 alle 5 per le notti a cavallo tra 31 ottobre/1 novembre e primo/2 novembre) se non motivati da comprovate esigenze d’urgenza, di lavoro e di salute. È fatto inoltre divieto di porre in essere, per l’intera giornata di sabato 31 ottobre, le consuetudini legate a Halloween come il crearsi di gruppi per effettuare passeggiate e percorsi porta a porta.

A breve anche la capienza del trasporto pubblico sarà ridotto al 50% della capienza massima.

«Abbiamo adottato una serie di misure – afferma la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei - che hanno il fine di limitare le occasioni di diffusione del virus soprattutto tra i ragazzi che, seppur spesso asintomatici, possono poi rappresentare un veicolo di contagio all’interno degli ambiti familiari dove sovente vi è la presenza di soggetti a rischio per età e/o patologie pregresse. Per tale motivo, oltre ai suddetti provvedimenti, la nostra sanità regionale raccomanda fortemente di limitare gli spostamenti anche dei più giovani se non per necessità e di tutelare gli over 65, e coloro che hanno già patologie, limitandone e proteggendone i contatti diretti, anche in casa, con gli altri appartenenti al nucleo familiare». 

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Il Messaggero