Vaccini ai fragili, oggi si parte negli ospedali. A Perugia chiamati in duecento

La preparazione di una dose di vaccino
PERUGIA - Adesso l’Umbria accelera. Le somministrazioni dei vaccini ai fragili partono in anticipo sulla tabella di marcia messa in fila dopo il caso avvocati e dintorni....

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PERUGIA - Adesso l’Umbria accelera. Le somministrazioni dei vaccini ai fragili partono in anticipo sulla tabella di marcia messa in fila dopo il caso avvocati e dintorni. Partono oggi con le chiamate negli ospedali da parte dei reparti che seguono i malati oncologici, i dializzati e gli ematologici.


A Perugia, al punto vaccinale allestito al del Santa Maria della Misericordia, sono stati chiamati in duecento per ricevere la prima dose. Si tratta di malati oncologici e ematologici seguiti dai servizi dell’ex Silvestrini e che rientrano nella categoria dei vulnerabili che il Governo Draghi ha messo in testa alle nuove priorità. Dovevano partire da giovedì insieme a fragili, disabili gravi e fascia di età 70-79 anni, ma da sabato sono arrivati i messaggi di convocazione per la seduta di vaccinazione. Il fatto che i singoli reparti abbiano in mano gli elenchi di chi aveva diritto a non essere più scavalcato, ha facilitato l’accelerazione della macchina dei vaccini senza passare per le prenotazioni in farmacia o dal portale della Regione. 
Oltre l’ospedale Santa Maria della Misericordia, chiamati i pazienti fragili anche a Foligno (ieri pomeriggio non era noto il dato completo dei chiamati), Branca, Città di Castello e Pantalla. In particolare negli ospedali della Asl 1 ci sono state novanta chiamate per ogni punto vaccinale di presidio.
Fonti delle aziende sanitarie e dell’ospedale di Perugia ipotizzano che potrebbe anche non esserci il pieno di adesione rispetto alle chiamate effettuate, ma il passo in avanti è importante e accende la concreta speranza di una difesa contro il virus da parte di chi nelle ultime settimane ha aspettato il proprio turno tra indecisioni, rinvii e qualche sgambetto che ha alzato il livello di attenzione e di tensione. Fino a quando il Governo Draghi non ha cambiato il piano in tavola anche se tutte le regioni sapevano già da venerdì 19, dopo il faccia a faccia con il commissario Figliuolo e il capo Dipartimento Curcio, che toccava ai vulnerabili finire in testa a tutte le liste dei vaccinabili.
I NUMERI
A ieri, secondo il portale del ministero della Salute, l’Umbria aveva inoculato l’87,4% (il dato nazionale è del’ 84,9%) delle dosi che sono state consegnate. Che significa una delle migliori regioni d’Italia. Nel dettaglio su 152.935 dosi arrivate in Umbria, ne sono state somministrate 152.935. Gli operatori sanitari ne hanno ricevute 42.036, i non sanitari 7.012, gli ospiti delle Rsa 7.411, gli over 80 51.078, i rappresentanti delle Forze Armate 3.326, il personale scolastico è a quota 18.133, altre categorie hanno ricevuto 4.433 dosi.
Gli immunizzati in Umbria sono 35.582. Secondo la Fondazione Gimbe (il dato è aggiornato a giovedì) la percentuale degli umbri che hanno ricevuto le due dosi di vaccino è del 3,9% a fronte di una media nazionale del 4,5% con un dato da terz’ultimo posto.
LA POLEMICA
Opposizioni in piazza a Umbertide per sollecitare lo spostamento del punto vaccinale all’Ex Tabacchi. Manifestazione per denunciare «l’inconcludenza dell’amministrazione», organizzata da Pd, M5s, Umbertide Cambia. «L’iter per il trasferimento è in corso, si attende il via libera definitivo delle autorità sanitarie dopo il sopralluogo della scorsa settimana», ribattono Vittorio Galmacci ed Ettore Spatolini, Lega. Una polemica che va avanti da giorni.

Sul fronte dei punti vaccinali nei giorni scorsi il commissario straordinario Massimo D’Angelo ha annunciato che entro i prossimi dieci giorni verranno allestiti altri quattro punti vaccinali.

 

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Il Messaggero