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IL PUNTO
PERUGIA Mentre anche gli umbri, da lunedì prossimo si preparano a togliere la mascherina all’aperto, forte di un’incidenza inferiore ai 10 casi settimanali ogni 100mila abitanti, resta elevata l’attenzione sull’evoluzione della curva epidemica. Un campanello d’allarme si è acceso a Norcia dove ieri sono stati registrati dieci dei 15 nuovi positivi certificati in un giorno nella regione. Per stimare eventuali anomalie legate alle “varianti che preoccupano”, a partire dalla delta, anche l’Umbria ha inviato i campioni per il nuovo sequenziamento disposto dal Ministero. Questo mentre la campagna vaccinale ha ripreso il ritmo chiesto dalla Regione, con oltre 8mila somministrazioni eseguite martedì, quasi 5mila ieri in metà giornata. E domani a San Sisto di Perugia apre il primo hub vaccinale targato Afas.
Nonostante la curva epidemica abbia raggiunto i livelli minimi da dopo Ferragosto, la guardia resta alta da parte dei Servizi di sorveglianza per monitorare ogni eventuale anomalia che dovesse emergere rispetto ai nuovi contagi. A livello regionale, escludendo casi di fuori regione, l’incidenza cumulativa è scesa a 9,8 e negli ultimi tre giorni c’è stato il nuovo soprasso della provincia di Terni dove il dato è risalito sopra a 10, trainato dai 15 casi settimanali registrati a Terni, 2 a San Venanzo e altri sei diffusi tra Amelia e altri piccoli comuni. In provincia di Perugia, invece, l’incidenza è scesa a 9,6 casi ogni 100mila abitanti nonostante il dato record di Norcia dove, con 24 casi negli ultimi sette giorni (dieci scoperti tra lunedì e martedì mattina) il parametro è salito a 503,8. Come spiegato dalla Usl Umbria 2, si tratta di due focolai familiari emersi dopo un incontro conviviale. «È il segnale chiaro che non bisogna abbassare la guardia – si fa notare dall’azienda sanitaria – malgrado la riduzione della curva dei contagi, mantenendo un rigoroso rispetto delle misure anti-contagio». L’indagine epidemiologica del Servizio Igiene e Sanità pubblica prosegue, con il coordinamento del dottor Carlo Facincani, in stretta collaborazione col distretto della Valnerina e dei servizi territoriali di prevenzione della Usl Umbria 2. Nei grandi comuni della provincia, si contano 11 casi settimanali a Perugia, 8 a Foligno, 4 a Città di Castello, 2 a Marsciano e a San Giustino, ma senza situazioni particolari segnalate. Come dimostra il caso-Norcia in tale fase diventa cruciale il tracciamento e lo screening che nell’ultima giornata si è tradotto in quasi 3.900 tamponi eseguiti, 1.812 dei quali processati con test molecolare con un’incidenza dello 0,83% e una media mobile a 0,90, ai livelli di fine agosto. Parallelamente, per stimare la diffusione delle “varianti che preoccupano”, a partire dalla Delta, il Ministero della Salute ha disposto un nuovo studio coordinato dall'Iss in collaborazione con le Regioni e in particolare coi laboratori di riferimento. La nuova indagine prenderà in considerazione i campioni notificati il 22 giugno da sottoporre a sequenziamento genomico.
Intanto, mentre i dati ospedalieri vanno ridimensionandosi (25 ricoveri ordinari e due posti critici occupati a Perugia) va avanti la campagna vaccinale che tra lunedì e martedì ha ritrovato il ritmo chiesto dall’assessorato regionale alla Salute.
Il Messaggero