Covid, in Umbria la curva a due velocità: dove cala e dove risale. Il rischio reinfezioni

Covid, in Umbria la curva a due velocità: dove cala e dove risale. Il rischio reinfezioni
PERUGIA - Covid, in Umbria la curva ha ripreso a scendere, ma soprattutto grazie ai dati del Ternano, perché la provincia di Perugia invece fa registrare una leggera...

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PERUGIA - Covid, in Umbria la curva ha ripreso a scendere, ma soprattutto grazie ai dati del Ternano, perché la provincia di Perugia invece fa registrare una leggera risalita dei casi. Una situazione, insomma a due velocità, su cui pesa anche – guardando al futuro – l'ipotesi dell'Istituto superiore di sanità per cui con la variante Omicron è più alto il rischio di reinfezione.

Così, mentre l'Organismo mondiale della sanità, proprio ieri, con il direttore dell'Oms Europa Hans Kluge, ha detto come sia «plausibile» che con Omicron l'Europa «si stia avviando alla fine della pandemia», l'Iss nel suo ultimo rapporto ha spiegato come da fine agosto al 9 gennaio siano stati segnalati 108.886 casi di reinfezioni, pari al 2,7 per cento. Percentuale aumentata nell'ultima settimana al 3,2, confermando la tesi di alcuni studi inglesi che sottolineano come Omicron rischi di contagiare chi è guarito cinque volte di più rispetto alla variante Delta.
Analisi che, quindi, vista l'incidenza di Omicron soprattutto nel Perugino vanno considerate nel lungo periodo, mentre comunque i nuovi casi giornalieri, in tutta l'Umbria, restano abbondantemente alti, nonostante una leggera flessione.
In base ai dati forniti dalla Regione e aggiornati a ieri mattina, infatti, nelle ultime 24 ore considerate, ci sono stati 1.832 nuovi positivi, con un meno 19 per cento rispetto ai numeri di sabato. Con i 2.299 guariti, gli attualmente positivi scendono a 24.935, 473 in meno del giorno precedente: un calo registrato per il decimo giorno consecutivo. Sono stati analizzati 3.572 molecolari e 12.394 antigenici, con un tasso di positività pari all'11,47 per cento (era il 14,7 sabato). Purtroppo, però, sono ancora in aumento i decessi, con sei nuove vittime registrate domenica, che portano il totale dei morti dall'inizio della pandemia a 1.593. Intanto sono scesi a otto, da dieci, i posti occupati da pazienti Covid negli ospedali dell'Umbria, 200 in totale, uno in più rispetto a sabato.
Analizzando i numeri, i 1.832 ultimi casi segnalati (riferiti come sempre ai tamponi eseguiti sabato), sono il valore più basso registrato dal 25 dicembre (screening del 24) quando furono comunicati 1.117 casi, esclusi i giorni festivi quando si fanno meno test. La curva, come detto, ha quindi ripreso leggermente a scendere (come conferma la media mobile calcolata sui sette giorni dei casi giornalieri) e questo confermerebbe che - dopo l'escalation di Natale - l'Umbria sia prossima al cosiddetto plateau, la fase di stabilizzazione della curva che osserva un fenomeno. Nell'ultima settimana, inoltre, c'è stato un calo del 5,6 per cento dei casi settimanali e l'incidenza è passata da 1.719 a 1.622 casi per 100mila abitanti.
Il dato dei contagi è comunque condizionato dal numero dei tamponi in calo rispetto alla settimana precedente: meno 7,7 per cento i molecolari, meno 4,4 gli antigenici, in tutto quasi 900 test in meno processati in una settimana.


Ma come anticipato, secondo altre analisi, l'Umbria andrebbe a due velocità tra le due province di Perugia e Terni. Come sottolineato da Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le applicazioni del calcolo Matteo Picone, del Consiglio nazionale delle ricerche, la curva dell'epidemia di Covid si trova in fasi diverse nelle province italiane e, fra quelle che nei giorni scorsi avevano superato il picco, si osservano segnali di risalita mentre altre sono in decrescita, in altre ancora la discesa ha subito una battuta d'arresto e si rileva una fase di stasi, mentre in alcune il picco non è stato raggiunto e la crescita prosegue. Tra queste varie opzioni, si trova proprio l'Umbria: con Terni che è tra le 17 province che sono ora in decrescita frenata dopo aver oltrepassato il picco, mentre Perugia, dopo avere superato il picco e avere avuto una discesa frenata, è tra le quattro – insieme a Potenza, Viterbo e Messina – in cui la curva sta risalendo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero