Perugia, test salivari per 500 bambini: basta masticare una spugnetta per scoprire se c’è il Covid

Perugia, test salivari per 500 bambini: basta masticare una spugnetta per scoprire se c’è il Covid
PERUGIA -  Millecinquecento bambini di nove scuole elementari di Perugia sono i protagonisti dello studio pilota “per valutare il ruolo dello screening longitudinale...

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PERUGIA -  Millecinquecento bambini di nove scuole elementari di Perugia sono i protagonisti dello studio pilota “per valutare il ruolo dello screening longitudinale tramite test salivare” partito in questi giorni e previsto fino al termine dell’anno scolastico. I ragazzi di tre scuole, circa 500, effettueranno il test due volte la settimana, quelli di altre sei istituti, circa 1.000, costituiscono i gruppi di controllo attenzionati. «Abbiamo fatto fronte comune su un tema importantissimo per arginare la diffusione del virus e per favorire la ripresa della scuola in presenza a settembre» ha detto Cristina Colaiacovo, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che ha stanziato 120mila euro per sostenere la sperimentazione del monitoraggio.

Al progetto, messo a punto dal Dipartimento di Medicina e Chirurgia Università di Perugia, rappresentato dalla Medicina Interna Vascolare d'Urgenza-Stroke Unit, dalla Microbiologia clinica e dall’Igiene e Sanità Pubblica, ha collaborato il Dipartimento di Prevenzione Usl Umbria 1. «Il progetto di monitoraggio ha inaugurato una stagione di grande collaborazione strategica – sottolinea il Rettore Maurizio Oliviero – ed è un importante segnale di come due istituzioni possano operare, rapidamente, congiuntamente ed efficacemente per il benessere della comunità e del territorio». Lo studio parte dall’evidenza che i bambini e i giovani possono essere portatori asintomatici di SARS-CoV-2 o sviluppare la malattia da coronavirus 2019 (Covid-19) e che, sebbene su queste fasce di età le manifestazioni cliniche dell’infezione virale siamo meno gravi rispetto a quelle riscontrate sulla popolazione adulta e anziana, i giovani possono essere importanti serbatoi della comunità per la trasmissione del virus ai membri della famiglia. L’applicazione pratica del progetto è seguita dal dottor Emilio Paolo Abbritti, coordinatore Covid per le scuole del Dipartimento di Prevenzione che sintetizza: «Il progetto si prefigge principalmente due obiettivi prioritari: rilevare il numero di bambini risultati positivi al Covid-19 e il numero di cluster Covid-19 osservati in ciascuna delle scuole partecipanti durante la durata dello studio. I risultati ottenuti saranno quindi funzionali a valutare la fattibilità di una sorveglianza periodica mediante strategie di screening ora degli studenti della scuola Primaria, ma in futuro anche di altri gruppi, non esclusi quelli del mondo del lavoro, o nello sport. Una possibilità di prevenzione importante insieme a tutto quello che si sta facendo».

IL PRESIDE TOFANETTI

«E’ un’iniziativa sicuramente positiva a tutela dei bambini e delle loro famiglie», ha detto il preside Jacopo Tofanetti della DD 2 Comparozzi che insieme agli Ic Perugia 4 e 12 è una delle tre scuole interessate. «E’ un test utile, é poco invasivo e soprattutto tutela i bambini e le famiglie. Nel caso si dovesse manifestare una recrudescenza del Covid, tutelerebbe la scuola aperta da settembre. - ha aggiunto – E’ stato fatto un incontro con i rappresentanti dei genitori ed è stato mandato un plico informativo a ogni famiglia per avere l’autorizzazione alla effettuazione del test. I ragazzi lo hanno fatto serenamente e l’adesione della famiglie, andata oltre il 90%, è stata davvero convinta».

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Il Messaggero