Sanità, Braganti nuovo dg regionale: «Recuperare le cure perse per il Covid»

Massimo Braganti, neo dg della sanità regionale
PERUGIA - Un ritorno e una novità per le nomine in sanità fatte ieri pomeriggio dalla giunta regionale. Il ritorno è quello di Massimo Braganti,...

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PERUGIA - Un ritorno e una novità per le nomine in sanità fatte ieri pomeriggio dalla giunta regionale. Il ritorno è quello di Massimo Braganti, toscano (è nato a Sansepolcro) vissuto in Umbria fino all’età di 16 anni(a Selci Lama) che è il nuovo dg della sanità regionale. Prende il posto di Claudio Dario. All’Istituto zooprofilattico Umbria-Marche, invece, il nuovo direttore, dopo l’intesa tra la presidente della giunta regionale Donatella Tesei e i collega marchigiano, Francesco Acquaroli, sarà Vincenzo Caputo, nato nel 1960, già professore della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli. 


In mezzo la sanità regionale aspetta il direttore sanitario dell’ospedale di Perugia ruolo per cui vengono date in risalita le quotazioni di Nicodemo Baffa.
Sul tavolo del neo dg della sanità regionale (63 anni) non c’è solo la lotta al Covid, ma per esempio la convenzione Regione-Università con l’integrazione tra gli ospedali di Perugia e Terni. Entro fine aprile si firma: ottimizzazione delle strutture e adeguamento delle Drg all’Università i punti chiave con un nodo subito da sciogliere: il primariato di Gastroenterologia.
Massimo Braganti torna in Umbria dopo aver esser stato il commissario straordinario alla Asl 2 da luglio a dicembre 2019. Lascia la direzione generale dell’Azienda Sanitaria locale integrata con Università della Regione Friuli Venezia Giulia.
Direttore Braganti, soddisfatto del ritorno in Umbria?
«Anche un po’ sorpreso. Ringrazio la presidente Tesei e l’assessore Coletto per la fiducia. È un ritorno importante, di estrema soddisfazione».
La sanità dell’Umbria la conosce bene. Dove metterà le mani appena insediato?
«In parte è la stessa sfida che sto ancora affrontando qua in Friuli. Non solo combattere il Covid, ma riportare alla normalità la gestione della sanità. Recuperare le cure, gli interventi e tutte le prestazioni che il Covid ci ha costretto a lasciare indietro. Già mi sembra una bella sfida».
Ha già in mente le criticità su cui lavorare?
«Ci sono le problematiche legate alla ricostruzione anche per la sanità e poi gestire un territorio che pur non essendo vastissimo ha una criticità proprio nei collegamenti. E in sanità pesano. Quando mi insediai alla Asl 2 mi cercarono il sindaco di Ficulle e quello di Nocera. Chiesi alla mia segretaria di fissarmi un appuntamento con loro nella stessa mattinata. Sorrise e mi disse che era impossibile. Ho capito il perché».
Direttore, sul suo tavolo di sarà la nuova convenzione con l’Università. Per tutti un nodo cardine dopo anni di rinvii.

«Due lunedì fa ho firmato con il rettore di Udine e il vice presidente della Regione Friuli un’intesa sugli specializzandi, tanto per dire i temi. Così credo che il lavoro fatto fino a oggi dai professionisti umbri sia una garanzia sul tema».
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Il Messaggero