Covid e Motorizzazione paralizzata. «Niente collaudo e ora tocca a noi spendere più soldi»

Covid e Motorizzazione paralizzata. «Niente collaudo e ora tocca a noi spendere più soldi»
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PERUGIA - «Lo 075.528.4911? Un numero fantasma. Non risponde mai nessuno». Un bel problema se, dall'altra parte del telefono, dovrebbe invece rispondere la Motorizzazione civile di Perugia. Un disservizio – verificato anche negli ultimi giorni – davvero notevole per la varia utenza che si rivolge agli addetti di via Pietro Tuzi per le pratiche più diverse legate alla circolazione dei veicoli: collaudi e revisioni, ma anche consulenze e rilascio licenze, visto che l'attività della Motorizzazione si riferisce al controllo tecnico e amministrativo delle normative che regolano il trasporto civile.


«Sono due giorni che provo a richiamare e non risponde mai nessuno. Cosa dovrebbe fare una persona? Venire a fare la fila in questi giorni?», si chiede un'utente che nel bel mezzo dell'emergenza coronavirus ha lasciato questa recensione su Google, non trovando altro modo di comunicare con questi uffici, direttamente alle dipendenze del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ma il problema diventa doppio (e, come si vedrà, anche triplo) se l'evanescenza al centralino si traduce per i cittadini in spese impreviste e certamente non volute. Come racconta al Messaggero Giovanna, proprietaria di un'auto con l'impianto a Gpl, cambiato da poco ma che avrebbe – per legge – bisogno del collaudo. «È tutto fermo. Mi hanno detto di andare a benzina – spiega -. Me la pagano loro la differenza, visto che ho scelto il Gpl proprio per risparmiare?».
Giovanna è arrabbiata - e non è la sola - e decide di raccontare la sua ultima esperienza in via Tuzi, sperando che qualcuno prenda provvedimenti. «Dopo aver chiamato innumerevoli volte il centralino senza avere mai risposta – dice - e cercando sul sito dove non ho trovato nessuna informazione, ho preparato un'autocertificazione, sono uscita di casa e sono andata di persona alla Motorizzazione. Mi sono fermata nel piazzale, senza entrare negli uffici, ovviamente. Lì sono riuscita a parlare con un addetto – lo sottolinei, per piacere, davvero molto gentile - che mi ha detto che fino al 31 luglio tutte le pratiche sono sospese. Quindi posso continuare a circolare con la mia macchina, senza poter fare il collaudo dell'impianto Gpl, che ho cambiato ad ottobre». E adesso? «Dal 31 luglio io dovrei richiamare il centralino – continua Giovanna – per prendere un appuntamento che, mi è stato anticipato, daranno dopo diversi mesi. Quindi io ho una macchina Gpl e devo stare in giro tutti questi mesi girando a benzina, che ovviamente costa di più. Inoltre hanno già 5/6 mesi d'attesa per fare i collaudi e le pratiche, perché si sono fermati? E non è solo un problema legato all'emergenza coronavirus, visto che ci sono liste d'attesa lunghissime. E anche fosse per il Covid, io resto fuori, loro prendono la macchina: ci vogliono 5 minuti per il collaudo di un serbatoio Gpl, perché è tutto paralizzato?». Un problema triplo, appunto, considerando anche la necessaria sicurezza degli impianti, che vanno collaudati proprio per evitare conseguenze gravi.


Giovanna non ci sta e una volta che è riuscita a parlare con qualcuno, non si è certo tirata indietro. «Ho fatto gentilmente presente – chiude - che ho chiamato tantissime volte e nessuno mi ha mai risposto, visto che un'informazione del genere avrebbero potuto darmela per telefono. Ho anche consultato il sito e non c'era scritto nulla. O era nascosto veramente bene, che è un doppio disagio per l'utenza, visto che chiunque dovrebbe poter trovare queste informazioni agevolmente. Mi è stato risposto che il sito è gestito non da loro ma dalla sede centrale. Così che il disservizio mi appaia anche più grave». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero