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PERUGIA L'Umbria è tornata arancione (anche se “scuro” ancora) e i dati confermano un andamento finalmente discendente. Tanto da raggiungere un primato italiano: l'Umbria e il Trentino sono le uniche regioni in cui si registra una diminuzione dei positivi. Gli esperti parlano di picco della terza ondata superato, ma di certo – secondo i numeri aggiornati forniti ieri dalla Regione – anche nell'ultimo giorno il dato dei guariti ha superato abbondantemente quello dei nuovi positivi: 216 a fronte di 79 persone risultate contagiate dal coronavirus (44.762 dall'inizio della pandemia). Tanto che gli attualmente positivi scendono sotto quota ottomila, anche se di poco: in tutta l'Umbria sono 7.998 (143 in meno rispetto a domenica), con il record sempre a Perugia con 1.639, seppur con un tasso di positivi ogni mille abitanti pari a 9,88.
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Tasso che sale a 23,62 a Nocera, 22,42 a Spello o a 17,25 a Foligno, per dare qualche numero sui territori ancora “rosa carico” come registrati dalla dashboard della Regione. Basso comunque anche il numero dei tamponi (864, totale 695.170) e dei test antigenici (433, totale 119.208) analizzati nell'ultimo giorno disponibile, con un tasso di positività che scende al 6 per cento sul totale - mentre lunedì scorso era a 7,79 – e del 9,1 sui soli molecolari (era 15,3 una settimana fa). Scendono dell'1,9 per cento anche le persone attualmente ancora in isolamento: 10.514 in Umbria, aggiornati all'ultimo giorno. Purtroppo, ieri sono state anche registrate altre sei vittime, che fanno salire il totale dall'inizio della pandemia a 1.056. Così come crescono, dopo i dati altalenanti degli ultimi giorni, anche i numeri dei ricoveri in ospedale: ieri arrivati a 524, 9 in più rispetto a domenica, 79 dei quali (due in più) in Terapia intensiva.
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