PERUGIA Da una parte la ripartenza a pieno regime delle prenotazioni per le visite specialistiche, dall’altra tornano a pieno regime le sale operatorie. Tanto a pieno regime...
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Fino alla fine delle scorsa settimana sono stati duecento gli interventi chirurgici che i medici della sanità pubblica hanno effettuato in regime i sostituzione nelle quattro cliniche private che l’Azienda ospedaliera di Perugia aveva scelto nell’ambito dell’accordo quadro effettuato dalla Regione. Una vicenda, come è noto, finita pure nel mirino della Corte dei Conti tanto che il procuratore regionale Rosa Francaviglia ha delegato i carabiniere del Nas a un’indagine che ha portato all’acquisizione della documentazione in Regione e all’Azienda ospedaliera di Perugia. L’intesa era servita per superare il blocco della chirurgia programmata durante i picchi dell’emergenza coronavirus mentre gli interventi d’urgenza sono stati sempre garantiti da parte della sanità pubblica.
I numeri dicono che l’attività chirurgica, per l’ospedale di Perugia, rappresenta il 40% dell’attività assistenziale e le varie Cliniche hanno iniziato a richiamare i pazienti per l’attività programmata post intervento chirurgico dopo particolari azioni sui pazienti. Ogni azienda ha riorganizzato le proprie agende, ma con la ripartenza dei Cup non tutto è andato liscio.
«Avevo la ricetta del mio medico per una risonanza magnetica da eseguire entro 30 giorni - racconta il folignate Roberto Testa - ho avuto come primo appuntamtno 15 marzo 2021... perfino l’operatrice si è sorpresa».
Ma ieri è stata anche la giornata delle code agli sportelli - rimarcano Nidil Cgil e Felsa Cisl che sottolineano come gli operatori in alcune postazioni si siano trovati a fare front-office e back-office contemporaneamente, cioè rispondere ai cittadini allo sportello e allo stesso tempo al telefono o alle e-mail. E si tratta di precari. I sindacati chiedono al più presto un incontro con la Regione per discutere del futuro dei 150 operatori.
E i consiglieri regionale del Pd, Tommaso Bori e Fabio Paparelli, hanno presentato un’interrogazione alla giunta in cui chiedono di conoscere «lo stato delle liste d’attesa, l’intenzione dell’esecutivo regionale in merito all’applicazione del piano straordinario già deliberato e l’eventualità della nomina di un commissario straordinario».
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Il Messaggero