Covid, altri 2.734 nuovi contagi, ricoveri e morti in salita

Covid, altri 2.734 nuovi contagi, ricoveri e morti in salita
PERUGIA L’ennesima fase epidemica che da ormai dieci giorni interessa l’Umbria da ieri è apparsa in tutta la sua numerosità anche a livello nazionale....

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PERUGIA L’ennesima fase epidemica che da ormai dieci giorni interessa l’Umbria da ieri è apparsa in tutta la sua numerosità anche a livello nazionale. Con 1.409 casi per 100mila abitanti, nella regione l’incidenza resta tuttavia doppia rispetto al dato italiano. E con altri 2.746 contagi giornalieri, quasi 12.200 settimanali, il rischio tra qualche giorno è assistere a una risalita nei ricoveri, parametro che per ora resta sotto controllo: solo 4 i posti letto di intensiva occupati.


I dati ospedalieri restano osservati speciali considerando la risalita che da una settimana interessa di nuovo l’area medica degli ospedali umbri. Anche ieri altri due ingressi per un totale di 168 posti letto occupati, il 25% secondo l’Agenas. Di questi, 4 sono pazienti ricoverati con codici di disciplina di Ostetricia & Ginecologia e Pediatria, 12 appartengono altri codici di disciplina (entrati per altre patologie si sono ritrovati positivi al Covid). In area critica sono invece scesi a 4 i pazienti, con la saturazione al 3,1%. «I dati con numeri in salita impongono la massima attenzione – osserva l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto - ma occorre spiegare che una risalita dei casi può essere anche fisiologica, visto l’elevato numero di tamponi giornaliero e la ripresa della vita sociale che è tornata quasi alla normalità. Anche se si registra un leggero aumento dei ricoveri, i posti in terapia intensiva rimangono stabili e questo dato sicuramente è confortante in quanto testimonia quanto affermato dai tecnici, secondo i quali Omicron2, pur essendo altamente contagiosa, non ha effetti più gravi sul fronte della malattia di quelli prodotti da Omicron 1».
Intanto, tra lunedì e martedì mattina sono emersi altri 2.746 nuovi contagi, con la media mobile settimanale che si riavvicina a 2mila mentre l’incidenza in nove giorni è quasi raddoppiata, passando da 728,5 a 1.408,6 casi per 100mila abitanti. Il dato settimanale è cresciuto del 70% e questo testimonia di una diffusione omogenea del virus nella regione. Dal 7-13 marzo, come rileva l’aggiornamento epidemiologico della Regione, tutti i distretti hanno mostrato un marcato incremento con l’RDt che si è attestato a 1.71, sopra la media nazionale (1.35). Rispetto alla settimana precedente si osserva anche un incremento nel tasso di positività dei tamponi, passato dal 13,35 al 18,11% a fronte di un aumento anche nel numero dei test eseguiti, del 25,4%. Dato confermato dalla crescita delle persone testate: 9.357 nell’ultima settimana, pari al +52,8%.
Quanto alle classi di età, l’analisi del Nucleo epidemiologico regionale ha confermato tassi superiori alla media per la popolazione tra i 3 e i 44 anni: in particolare la popolazione in età scolastica, tra i 6 e 18 anni, raggiungono incidenze superiori ai 2.000 casi per 100.000 abitanti. Lunedì, molti casi sono stati segnalati nelle scuole dell’infanzia e nel capoluogo un plesso di primaria sta lavorando “a distanza”, mentre nelle scuole secondarie di secondo grado, i nuovi casi emersi sono legati anche al testing straordinario che molti studenti stanno affrontando in vista di viaggi Erasmus o esperienze di alternanza scuola lavoro all’estero.

Mai azzerato in questa quinta ondata epidemica, il dato settimanale dei decessi è tornato a salire: ieri altri 4 casi letali, 15 negli ultimi sette giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero