Covid-19, la nuova stima di Rt conferma che era una fake: «In Umbria ormai pochi contagi»

Silvio Brusafferro, presidente Iss
PERUGIA – Nel giorno in cui l’Umbria tocca il minimo di casi settimanali, sette considerando gli zero positivi segnalati oggi, anche l’Istituto superiore di...

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PERUGIA – Nel giorno in cui l’Umbria tocca il minimo di casi settimanali, sette considerando gli zero positivi segnalati oggi, anche l’Istituto superiore di Sanità (Iss) rivede la stima del numero di riproduzione netto. Dopo l’iperstima di una settimana fa, finita tra i dati più esposti delle pagelle del Ministero della Salute, l’Iss ha rivisto al ribasso il valore dell’ormai famoso “R con t”, riposizionato sotto il livello di guardia fissato a uno, a 0,53. Indice che rappresenta il valore medio di infezioni secondarie generate da una persona infetta a una certa data, in questo caso riferito alla settimana conclusa il 19 maggio. Secondo tale stima, in Umbria servono due contagiati per “generare” un terzo positivo. Ipotesi comunque eccessiva considerando la situazione attuale che vede gli indicatori “sensibili” dell’epidemia stabili o in calo: decessi stabili a 74 da quattro giorni, per il quarto giorno negli ultimi sette giorni zero nuovi positivi, ricoveri scesi a 18, con sue soli assistiti in terapia intensiva.

Non è un caso che proprio il presidente Iss, Silvio Brusaferro, pur invitando a non abbassare la guardia, sia intervenuto per chiarire anche la situazione umbra. «Oggi il virus ancora circola e non possiamo allentare le misure di protezione individuale, tuttavia il piccolo picco in Molise e Umbria è rapidamente rientrato». Durante la tradizionale conferenza stampa Iss del venerdì è stata inoltre ribadita la scarsa “confidenza” di certi dati in presenza di casi limitati che amplificano le reazioni dei sistemi di segnalazione. «Gli scostamenti saranno più evidenti – ha spiegato Brusaferro - ma devono essere interpretati per ciò che rappresentano: la lettura di singoli dati rischia di essere fuorviante rispetto alla comunicazione per gestire i comportamenti». Un po’ quello che è successo al Cuore verde tra le regioni con un più elevato tasso di tamponi effettuati, alle 8 del 22 maggio 61.679, nell’ambito dello screenig disposto dalla Regione per scovare gli asintomatici. «Questo è un segnale di come il nostro servizio sanitario riesca ad intercettare questi eventi», ha osservato Brusaferro ribadendo che l’indice “Rt non va letto da solo: «L’Umbria è stato oggetto di dibattito ma hanno un numero molto limitato di casi, il sistema di monitoraggio è studiato per essere il più sensibile possibile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero