Rebus indennità, Corte dei conti Grana vitalizio per Melasecche

Enrico Melasecche
Non c'è solo il nodo della Madia, ora, spunta fuori anche la legge regionale sui vitalizi. La vicenda dell'indennità percepite dall'assessore Enrico...

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Non c'è solo il nodo della Madia, ora, spunta fuori anche la legge regionale sui vitalizi. La vicenda dell'indennità percepite dall'assessore Enrico Melasecche, quando era a Palazzo Spada, finita sotto la lente della Corte dei Conti per un presunto danno erariale, visto che un pensionato non può ricevere compensi pubblici, si complica. Il nodo sta tutto nell'articolo 11 della legge regionale 8, quello che regola la sospensione dei vitalizi. Il pagamento viene sospeso qualora il titolare del vitalizio venga eletto al Parlamento nazionale, Europeo, ad altro Consiglio regionale o nominato componente di Giunta regionale. L'erogazione dell'assegno vitalizio è altresì sospesa per il periodo nel quale il beneficiario ricopre incarichi remunerati presso enti o società pubbliche o partecipate dalla pubblica amministrazione, fatta salva la rinuncia alla remunerazione derivante dall'incarico. Articolo 11 alla mano, dunque, Melasecche non avrebbe dovuto percepire il vitalizio (4.550 euro lordi al mese, ridotti a 3.300 dopo il taglio votato lo scorso anno) durante il suo incarico di assessore comunale, durato 16 mesi. Vitalizio che, proprio per effetto della legge regionale 8, è stato sospeso solo dal 21 novembre del 2019, data dell'ingresso di Melasecche nella Giunta regionale guidata dalla presidente Donatella Tesei.

«Interpretazione, logicità e coerenza costituzionale di una normativa nazionale e regionale su cui al momento rilevo difformi interpretazioni sarà chi di dovere ad esprimere il proprio autorevole parere». Questo il commento dell'assessore Melasecche riferito sia ai paletti della Madia (un pensionato può prendere un incarico pubblico, ma senza ricevere compensi) che alla legge che regola l'erogazione dei vitalizi.
Per quanto riguarda l'indennità versata dal Comune, da Palazzo Spada hanno già fatto sapere che «in passato sono stati fatti tutti i controlli del caso e con la Corte dei Conti è in corso un chiarimento». Per il vitalizio erogato dal Consiglio regionale, il focus si sposta su Perugia. In particolare sulla scrivania del segretario generale di Palazzo Cesaroni, al quale l'assessore Melasecche ha chiesto un parere. «Sono l'unico assessore - aggiunge Melasecche - che ha pubblicato più volte la propria busta paga su Facebook e tutti i dati delle mie dichiarazioni dei redditi». Duro il commento del gruppo consiliare del Pd: «Su una persona si concentrano pensione, vitalizi legati ad una lunga attività politica e, non ultimo, nuove indennità legate a nuovi incarichi amministrativi. Non dovrebbe intervenire la magistratura, dovrebbe bastare la sola sensibilità politica ad evitare situazioni imbarazzanti».
Lo scontro è solo all'inizio.

Sergio Capotosti
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Il Messaggero