Coronavirus, in Umbria solo 7 casi in una settimana

Coronavirus, in Umbria solo 7 casi in una settimana
PERUGIA- Nel giorno in cui l’Umbria registra il minor numero di nuovi positivi in una settimana, solo sette casi, cambia ancora l’orizzonte del contagio con...

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PERUGIA- Nel giorno in cui l’Umbria registra il minor numero di nuovi positivi in una settimana, solo sette casi, cambia ancora l’orizzonte del contagio con l’Istituto superiore di sanità (Iss) che ha rivisto al ribasso il numero di riproduzione netto che, considerando i dati al 19 maggio, è sceso da 1,23 a 0,53. Questo significa che al momento un gruppo di 100 positivi ne può infettare al massimo 53. Ipotesi comunque al rialzo (l’intervallo di confidenza varia tra 0,1 e 0,9) considerando la situazione degli ultimi giorni, coi dati settimanali dei nuovi positivi che dal 6 maggio sono costantemente sotto 20. Sotto controllo anche gli altri indicatori “strategici”: ricoveri in calo (ieri uno in meno) e decessi fermi a 74.

Questo a fronte di uno screening che prosegue al ritmo di oltre mille tamponi in media al giorno cui corrispondono circa 860 persone “testate” (43.686 il totale). Un aspetto non passato inosservato allo stesso Iss che tramite il presidente Silvio Brusaferro, tornando a parlare del “caso Umbria”, ha parlato di piccoli casi e circolazione limitata del virus. «Anche laddove ci sono stati piccoli spostamenti (la scala dell’Umbria parla di 25-50 casi), i sistemi di “alert” lo segnalano, andando a evidenziare scostamenti nei nostri parametri, finalizzati a intercettare precocemente questi fenomeni». Quindi, anche un Rt uguale o superiore a uno non sarebbe un dramma ma, anzi, un punto di merito per il sistema regionale, vista la crescita progressiva dei nuovi positivi asintomatici o con pochi sintomi. «Questo significa che sempre più le regioni si stanno orientando a fare tamponi», aggiunge Brusaferro. «Rt restituisce un elemento dinamico e dove ci sono pochi casi indica che averli segnalati garantisce che quel sistema sanitario regionale è in gradi di intercettarli rapidamente». Il presidente Iss ha quindi ribadito che “R con t” non è né una pagella né uno strumento per comparare le sanità regionali. «Ci aiuta a capire cosa sta accadendo in questa realtà, a condividere quanto accade per intervenire presto». Detto questo, nel report presentato ieri, l’Istituto ha rivisto anche il grado di rischio che da “moderato” è passato a “basso” con un’incidenza settimanale, ogni 100mila abitanti, pari a 0,45, la più bassa dietro la Calabria (0,26).

I numeri del contagio, infatti, vanno consolidandosi con la curva degli attualmente positivi che continua a decrescere seppur con un ritmo giornaliero volatile. Ieri cinque positivi in meno e un totale di 71 casi, con 18 degenti, due in terapia intensiva, 38 in isolamento domiciliare e 15 clinicamente guariti. Il totale di chi si è lasciato alle spalle la malattia è invece salito a 1.284. Quanto ai dati territoriali, negli ultimi tre giorni altri 5 comuni si sono liberati dal virus: Bevagna, Gualdo Cattaneo, Trevi, San Giustino e Marsciano. Sono 22 quelli che contano ancora contagiati al loro interno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero