Coronavirus, la beffa dei ventilatori in cinese: la Tesei chiama il governo Anche una parte dell'ospedale di Foligno va nell'emergenza Covid-19

Coronavirus, la beffa dei ventilatori in cinese: la Tesei chiama il governo Anche una parte dell'ospedale di Foligno va nell'emergenza Covid-19
PERUGIA - Continua il rafforzamento del numero dei posti di terapia intensiva nelle strutture sanitarie umbre. Il piano della Regione, che prevede di raggiungere almeno 117...

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PERUGIA - Continua il rafforzamento del numero dei posti di terapia intensiva nelle strutture sanitarie umbre. Il piano della Regione, che prevede di raggiungere almeno 117 unità nelle prossime 2 settimane, ha come successiva meta un ulteriore incremento che porti le disponibilità ad oltre 150 posti. Per tale motivo la presidente della Regione, Donatella Tesei, ha firmato una ordinanza che prevede l’impiego di una parte dell’ospedale di Foligno.

   «Stiamo utilizzando le strutture, così come è anche quella folignate, che hanno caratteristiche tali da poterci permettere un aumento delle terapie intensive in breve tempo e in maniera più autonoma possibile. La Protezione Civile regionale, inoltre, sta studiando l’allestimento di un ospedale da campo. La principale difficoltà in questo momento rimane, però, il riuscire ad ottenere dal Governo il materiale richiesto, ventilatori da terapia intensiva su tutto. Oggi abbiamo inviato una nuova lettera alla Protezione Civile nazionale e allo stesso Governo chiedendo il rispetto degli impegni presi. Noi siamo partiti da una situazione ereditata già carente che vedeva la disponibilità nella regione di soli 69 posti totali in terapia intensiva, in gran parte costantemente utilizzati per esigenze, ovviamente, no Covid. Alla nostra richiesta al Governo datata 2 marzo di 60 ventilatori per la terapia intensiva è seguita unicamente la fornitura del 20 marzo di 10 unità così suddivise: 2 ventilatori per uso domiciliare, 3 portatili, forniti senza batterie e con grafiche in cinese (di cui si è provveduto ad ordinare modulo per cambio lingua e batterie), e solo 5 utili per i posti fissi di rianimazione. Come se non bastasse di questi ultimi 5, ben tre, essendo modelli esteri, necessitano di adeguamento di attacchi dell’ossigeno che riusciremmo ad ottenere non prima di 3 giorni. La Regione – ha proseguito Tesei - da tempo sta mettendo in atto un piano per non farsi trovare impreparata ad eventuali ulteriori emergenze, ma il Governo deve assolutamente fare la propria parte con l’invio immediato di 10 ventilatori, tutti utilizzabili per la terapia intensiva ospedaliera, e con almeno altri 33, così da soddisfare le attuali esigenze di incremento di posti. Per rispondere al fabbisogno già correttamente valutato in 60 unità, ed espresso nella sopracitata lettera del 2 marzo, dovrà seguire l’invio di ulteriori 17 ventilatori». La presidente Tesei lancia u aplelo a tutte le forze politiche regionali perché facciano la propria parte.
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Il Messaggero