Coronavirus, a Terni il catechismo è via social. Un canale youtube per i baby parrocchiani

Coronavirus, a Terni il catechismo è via social. Un canale youtube per i baby parrocchiani
TERNI «Non è giusto non fare nulla in questa situazione. Se il modo di raggiungere le persone è tramite internet, internet sia». A pronunciare queste...

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TERNI «Non è giusto non fare nulla in questa situazione. Se il modo di raggiungere le persone è tramite internet, internet sia». A pronunciare queste parole è padre Marco Ronca, della parrocchia del Sacro Cuore di Città Giardino, che ha pensato a un metodo estemporaneo per poter permettere ai bambini della parrocchia di continuare a fare catechismo anche durante il periodo di quarantena e di isolamento. È l'ultima trovata, tra messe in diretta sui social e in televisione, tutta per i più piccoli. «Mi sento responsabile» afferma padre Marco. «Il momento che stiamo vivendo può essere vissuto come un periodo traumatico, soprattutto dai bambini, che sperimentano un blocco quasi totale, allontanati dai loro impegni quotidiani. Questo è il momento di far sentire loro la vicinanza, è questo il momento in cui più si deve parlare con loro, con un occhio speciale rivolto soprattutto a chi non ha una famiglia unita». Per prendersi cura dei circa duecento bambini divisi in 9 classi che partecipano ogni sabato al catechismo e mantenersi in contatto con loro, padre Marco ha pensato di aprire un canale YouTube personale, su cui di volta in volta potrà caricare i suoi filmati con le sue lezioni ed i suoi commenti, che poi verranno diffusi tramite WhatsApp, da cui si può comodamente accedere al sito.

Ma non finisce qui: i ragazzi che dopo la visione del video rispondono correttamente a qualche domanda, ricevono in premio dei buoni pizza, in accordo con il forno Buiarelli, da riscuotere in qualunque momento: ne sono stati assegnati già una ventina. Per padre Marco, infatti, è sempre stato importantissimo coinvolgere i bambini, organizzando spesso manifestazioni di ogni tipo, giochi e rinfreschi negli spazi dell'oratorio. «Il premio serve a dare lo sprint ai ragazzi e a far mettere loro dell'entusiasmo in più nelle cose; inoltre li spinge a stare attenti ai dettagli» spiega.

E non esclude che, sempre per combattere la noia e l'inattività del periodo di isolamento, possa mettere in pratica altre trovate, come magari una gara a squadre all'insegna del digitale. Lo stesso metodo di collegamento sarà utilizzato anche per la catechesi degli adulti, che così non saranno costretti a interrompere i «Laboratori della fede», in cui il commento della Parola del giorno si unisce a spunti di riflessione personali. Perché, conclude Padre Marco, «gestire le difficoltà significa fare la cosa giusta al momento giusto».

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Il Messaggero