Coronavirus, smart working per quasi tutti i dipendenti dell'Usl

Coronavirus, smart working per quasi tutti i dipendenti dell'Usl
L’Azienda Usl Umbria 2 è fortemente impegnata per l’applicazione dello smart working e delle modalità flessibili per lo svolgimento...

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L’Azienda Usl Umbria 2 è fortemente impegnata per l’applicazione dello smart working e delle modalità flessibili per lo svolgimento dell’attività lavorativa per garantire la piena tutela della salute dei propri dipendenti. In piena coerenza con le misure nazionali di contenimento dell’infezione da Covid-19, con direttiva aziendale del 12 marzo e successive integrazioni, la direzione strategica ha immediatamente impegnato i responsabili delle strutture cui è affidata la gestione delle risorse umane, a predisporre, attraverso un approfondito monitoraggio delle situazioni presenti in ogni singolo servizio, un programma con azioni e misure per limitare l’accesso alle sedi al fine di evitare possibili occasioni di contatto e quindi ridurre il rischio di diffusione del virus. La mappatura effettuata da ciascun servizio è confluita rapidamente in un piano aziendale con attivazione di modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, autorizzazione a procedere con lo smart working e ricorso alla fruizione di periodi di ferie, non godute negli anni precedenti, per i dipendenti impiegati in attività differibili. Queste misure, adottate in tempi estremamente rapidi grazie ad un impegno straordinario di tutte le strutture aziendali e al servizio Informatico e Telecomunicazioni che ha garantito il necessario supporto tecnico per l’attivazione del lavoro da remoto in modalità smart working, insieme al ricorso alle disposizioni nazionali straordinarie quali il ricorso al congedo parentale e all’estensione a 18 giorni complessivi dell’istituto delle legge 104/1992, ha consentito di “svuotare” gli uffici assicurando, al tempo stesso, la prosecuzione di attività prioritarie ed eccezionali. Il piano aziendale, attuato in tempi estremamente rapidi e ampiamente partecipato, ha necessariamente coinvolto i responsabili della sicurezza aziendale ed i servizi di prevenzione deputati alla tutela della salute negli ambienti di lavoro.  Nello specifico, sulla base delle direttive aziendali il servizio Informatico e Telecomunicazioni ha prima progettato e poi implementato, sin dai primi giorni di marzo, il sistema che consente ai dipendenti dell'azienda di poter lavorare in smart working. I primi dipendenti hanno iniziato il lavoro agile a partire da lunedì 16 marzo e progressivamente, attraverso un impegno straordinario, il personale del servizio Informatico ha raggiunto, in pochissimi giorni, la considerevole cifra di 175 unità (tra personale dipendente, operatori di Umbria Salute e personale afferente alle ditte esterne).  Le attivazioni sono tuttora in corso e l'Azienda ritiene di poter raggiungere le 200 unità.  Questa grande mole di lavoro è stata realizzata mentre venivano riorganizzati servizi e strutture (ad esempio riconfigurazione degli Ospedali), implementati nuovi servizi digitali (come i sistemi per la

sorveglianza epidemiologica Covid-19, la gestione informatizzata dei referti dei tamponi, la gestione informatizzata delle USCA) e potenziati in maniera esponenziale i servizi di videoconferenza.  In riferimento a quest'ultimo aspetto, l'Azienda svolge ormai quotidianamente decine di videoconferenze per garantire la continuità e l'organizzazione dei servizi ed anche l'interazione continua tra i professionisti dell'Azienda.


Nella giornata di ieri, ad esempio, in occasione della partenza delle USCA, Unità Speciali di Continuità Assistenziale, il commissario straordinario dr. Massimo De Fino ha svolto due videoconferenze con il team di Spoleto e quello di Foligno per condividere obiettivi e strategie con i medici di continuità assistenziale impiegati in tale attività. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero