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PERUGIA - Serve un altro tempo supplementare che si giocherà oggi pomeriggio alle 16,30 e se non basta arriveranno i calci di rigore. E a tirarli, se mai, sarà il Prefetto in persona. La metafora sportiva si attaglia perfettamente alla durissima partita che si sta giocando sul rientro in sicurezza delle scuole superiori. Tra le istituzioni in gioco non ci sono state al momento vedute collimanti e non a caso il prefetto Armando Gradone nella riunione di ieri pomeriggio, pur senza ricorrere ai cartellini gialli, ha richiamato energicamente i capitani delle squadre per invitare gli attori in campo a fare ciascuno la propria parte. Andando sul concreto le posizioni al Tavolo sono state così rappresentate: Antonella Iunti, dopo il doppio confronto di ieri con i dirigenti scolastici (è stato fatto in due turni, mattina e pomeriggio senza l’intervento di altri interlocutori e non è stato una passeggiata), ha riferito le ragioni dei presidi che sono contrari allo scaglionamento dell’ingresso di due ore per tutti i motivi, organizzativi e didattici, ormai messi sul tappeto da mesi per la realtà umbra. Da parte sua la Regione, come aveva annunciato al Messaggero l’assessore Enrico Melasecche, ha presentare le due ipotesi elaborate per il trasporto scolastico. La prima: ingresso tutti alle 8 con l’aumento di 180 mezzi (quindi 80 in più rispetto ai 101 già aggiunti) con una spesa, da qui a giugno, di 8 milioni a carico del Governo. La seconda: ingressi scaglionati con orari scolastici a doppio turno 8-13 e 10-15 con una spesa più contenuta essendo possibile che lo stesso autobus faccia due corse. Ogni ipotesi sempre nel rispetto del riempimento dei mezzi del 50%. Dunque par di capire che i problemi di trasporto sarebbero superati. Sull’ingresso tutti insieme, invece, sono state fatte delle eccezioni sanitarie per via degli “inevitabili assembramenti”, è stato detto, che ci sarebbero comunque all’entrata e ancora più all’uscita. In certe scuole caricano studenti dai 10 ai 15 autobus che vuol dire centinaia di ragazzi difficilmente distanziabili. Alla luce di quanto emerso, ad un certo punto è stata messa in campo anche un terza ipotesi di scaglionamento soft: primo turno 8-13, secondo 9-14 il che eviterebbe il pranzo “al panino” degli studenti e forse l’assembramento. Una soluzione che alla Regione costerebbe poco meno di quella dell’ingresso uniforme per tutti per l’impossibilità temporale di fare effettuare due corse allo stesso mezzo e quindi la necessità di ricorre ai privati NCC.
Il Messaggero