Coronavirus, positivi con sintomi d'ora in poi vi curerà il medico di famiglia

Coronavirus, positivi con sintomi d'ora in poi vi curerà il medico di famiglia
PERUGIA I numeri del contagio fanno paura, il tracciamento dei contatti dei positivi è finito ko. Così, come annunciato nei giorni scorsi dalla Regione, entrano in...

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PERUGIA I numeri del contagio fanno paura, il tracciamento dei contatti dei positivi è finito ko. Così, come annunciato nei giorni scorsi dalla Regione, entrano in campo i medici di famiglia per alleggerire il lavoro delle Asl. Come? Avranno il compito, forse già a partire da domani, di eseguire la sorveglianza sanitaria dei pazienti sintomatici. Quelli, naturalmente, che non hanno bisogno di ricovero e che si trovano a casa in quarantena contumaciale. Un controllo con il contatto telefonico in prima battuta per valutare la situazione. Un passaggio chiave che ha il vantaggio di non lasciare soli i malati che, nei giorni in cui i servizi territoriali sono stati assediati dalle richieste di controlli e dalla necessità di tracciare i contatti dei positivi, hanno faticato a trovare una sponda per gestire situazioni delicate sopratutto da un punto di vista psicologico. A proposito di tracciamento. C’è anche il fai da te. Chi scopre di essere positivo, in attesa di essere contatto dalle Asl per ricostruire la catena dei contatti, chiama chi può. Un segnale di senso civico e di difficoltà del sistema.


LE AMBULANZE
A proposito di rinforzi. È sul tappeto la richiesta di supporto alle ambulanze del 118. C’è, da qualche giorno, una interlocuzione con Croce Rossa, Misericordie e Anpas per avere a disposizione altri mezzi per il trasporto dei malati Covid. Potrebbero arrivare a otto le ambulanze di rinforzo che saranno dislocate, una volta che l’intesa andrà in porto, a disposizione degli ospedali che hanno la necessità di muovere i pazienti. Sia per i ricoveri da casa, sia per i trasporti verso gli ospedali Covid di Pantalla e Spoleto, magari dagli altri ospedali del sistema sanitario regionale. Esattamente come è successo durante il lockdown della primavera. Una necessità ormai diventata impellente. Ci sarebbe anche una data, il d-day entro cui dovrebbero partite i servizi di rinforzo: il primo novembre.
L’OSPEDALE DA CAMPO

È diventato prioritario. Dopo le polemiche, gli accertamenti della Corte dei Conti, l’operazione ospedale da campo su cui ha puntato la giunta Tesei, diventa strategica. Tant’è che nell’ultima riunione del Cor, da quello che filtra, il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Antonio Onnis, ha messo sul tavolo la necessità di fare presto. Non solo. C’è stato anche un passaggio sul luogo dove far montare la struttura. Quei trenta posti letto che verranno realizzati con i fondi della Banca d’Italia(3 milioni) finiranno vicino all’ospedale Santa Maria della Misericordia. Cioè a Perugia. In attesa che vengano chiuse le operazioni di gara (sono due le offerte per l’allestimento)non è escluso che nei prossimi giorni inizino verifiche per testare gli spazi adeguati, di proprietà dell’Azienda ospedaliera, a ridosso dell’ospedale. La struttura dovrebbe essere pronta entro dicembre.

 

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Il Messaggero