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PERUGIA - Doppi turni a scuola come quando il terremoto ha messo ko le aule? E un’ipotesi alla quale la Regione sta lavorando.«Certo-spiega l’assessore alla Sanità, Luca Coletto- ci muoveremo di concerto con i governatori delle altre Regioni nel confronto con il Governo, ma siamo pronti a far la nostra parte».
L’analisi sui dati e sull’esplosione dei contagi che ieri mattina Coletto, Dario e Onnis hanno messo sul tavolo del tradizionale incontro del giovedì per spiegare che Umbria fa davanti al Covid-19, è chiara. L’impennata dei casi, dopo i mini picchi estivi, è tutta legata alla ripresa dell’attività scolastica. E il fatto che l’età media dei contagi sia sostanzialmente bassa rispetto a marzo, dice che sono i giovani a portare il coronavirus nell’ambito familiare.
Per fermare la crescita esponenziale della pandemia, si deve lavorare sul mondo della scuola. E di conseguenza su tutti quei servizi che ruotano intono alla scuola, trasporto dei bus in testa.
«I grafici ci mostrano- spiega Coletto- come la ripresa delle altre attività dopo il lockdown non abbia portato peggioramenti. A metà settembre sono iniziate le scuole, e come corollario i trasporti. Qua bisogna intervenire, lo dicono i numeri, anzi si doveva fare prima. Altro che banchi con le rotelle. In particolare si deve intervenire sulle scuole superiori. Si dovrebbero dividere gli studenti tra mattina e pomeriggio, come si faceva negli anni ‘60, alleggerendo così sia le persone in classe che i trasporti. Lezioni da casa? Sono una opzione anche per gli universitari. E magari per il biennio finale delle superiori si può puntare sulla didattica distanza. No, non c’è bisogno di pensarci, a questa opzioni, per primaria e scuola media. Se interverremo come Regione? Certo, non possiamo pensare che la curva cresca ancora. Ora -dice ancora Coletto-abbiamo un segnale di warning importante, non possiamo aspettare che l’ondata si scarichi sulla sanità che è l’ultimo componente del sistema». Perché il nodo, sin da marzo è sempre quello: difendere la massimo il sistema sanitario o che deve entrare in azione solo nei casi più estremi. E per evitare che il sistema collassi sotto la super crescita dei positivi, non si può che non intervenire lì dove i contagi sono maggiori. Ecco che la Regione sta valutando una manovra sulla scuola. E di conseguenza sul trasporto scolastico. Soprattutto sugli orari di quei servizi. Con lezioni mattutine e pomeridiane in modo da alleggerire la pressione sui gruppi di studio e di conseguenza, cambiare gli orari del trasporto scolastico. Perché se sui bus i report che arrivano non sono troppo pesanti, cioè gli studenti mettono le mascherine e si comportano in maniera corretta, sono i momenti di ingresso e uscita dalla scuola tutti alla stessa ora , per andare ai mezzi pubblici, che creano pericolosi assembramenti.
Così la Regione potrebbe scegliere di muoversi per arrivare a un frazionamento dell’orario delle lezioni. Un tema che le Regioni hanno già messo sul tavolo del governo.
A proposito di situazioni di emergenza.
Il Messaggero