PERUGIA - Tre articoli al massimo per dire no ai grandi eventi. Eccola l’ordinanza che oggi andrà a firmare la presidente della giunta Regionale, Donatella Tesei....
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È logico che l’ordinanza della presidente farà da sponda al Dpcm annunciato. E quindi, per gli eventi sportivi, andrà a dividere tra quelli all’aperto e quelli al chiuso. Così ieri il Cor, da organo consultivo, dopo aver studiato il parare del Comitato tecnico scientifico, ha sconsigliato gli eventi dinamici e sportivi. Anche se per le parite interne di Perugia, Ternana e Gubbio in serie C, Foligno in serie D e Sir e Bartoccini per il volley di A maschile e femminile, è un rinvio in attesa del Decreto che vale, al momento, un no. Stasera il blocco inizia con la Sir al Palabarton.
Spiega una nota della Regione dopo la riunione del Cor di ieri mattina: «Si ritiene al momento siano sconsigliabili» sia lo svolgimento di eventi dinamici, «da normare attraverso adeguata ordinanza», che le deroghe alle attuali regole per quelli sportivi il Comitato operativo regionale che sta seguendo l’evolversi della situazione legata al Covid». In attesa dell’annunciato Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che potrebbe contenere nuove e più stringenti misure per il contenimento della pandemia». Il Cor ha sconsigliato gli eventi dinamici e le deroghe su quelli sportivi «al fine di assicurare, quanto più possibile, il contenimento del virus» in Umbria «dove comunque, nonostante un incremento dei casi, il sistema sanitario sta sostenendo e affrontando con efficienza l’evolversi della situazione».
Diversa la situazione per la Marcia della pace in programma domenica. Essendo, di fatto, una manifestazione politica è soggetta a un altro iter autorizzativo sull’asse questura-prefettura. E per l’evento di domenica il tetto massimo di partecipanti, nei 4 moduli in cui si sta ritarando l’organizzazione, è di 5 mila unità. «Abbiamo l’autorizzazione- conferma Flavio Lotti- ma staremo abbondantemente al di sotto di quella cifra. In un paio di giorni saremo in grado di presentare definitivamente quello che svilupperemo come un evento statico. Siamo una manifestazione civile, politica e sociale. Un cambio di data? La marcia o si fa o non si fa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero