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PERUGIA - Lo screening trascina verso l’alto la curva del contagio, come mai avvenuto finora in Umbria con 263 casi censiti in un giorno e un tasso di positività dei tamponi superiore al 7%, come a fine marzo. Superato ampiamente il picco del 5 aprile degli attualmente positivi, 1.140 contro i 1.822 di ieri. S’impenna anche l’indice Rt, arrivato a 1,4, livello mai raggiunto e riferito alla settimana 5-11 ottobre. Sale l’allerta per il dilagare del contagio che, come osservato dal direttore Claudio Dario e dal commissario Antonio Onnis ha preso vigore a fine settembre in particolare sull’asse Trasimeno-Perugino-Assisano.
La curva epidemica sta assumendo un’impennata e “l’incidenza cumulativa (casi ogni 100mila abitanti, ndr) – spiegano dalla Regione – si avvicina alla linea di tendenza esponenziale”. L’andamento giornaliero dei contagi va messo a confronto col numero dei tamponi che per il quarto giorno ha superato i tremila. Ma ieri, c’è stato uno scatto anche nel tasso di positività, pari al 7,13% su 3690 tamponi, il dato più alto dal 29 marzo (8,22% su 657). Dal 30 settembre l’incidenza dei tamponi positivi è in costante crescita, segnale di un virus che si è diffuso in maniera decisa. Nell’ultima settimana, quasi il 90% dei 1.106 casi certificati sono stati scoperti grazie a screening e tracciamento: ieri 223 su 263. Ad oggi, dei 4.012 casi totali censiti, oltre la metà non sarebbero emersi senza l’attuale assetto del sistema di sorveglianza. «Sul fronte del tracciamento l’Umbria sta lavorando molto bene visto che ultimamente siamo arrivati anche oltre 4mila tamponi», rileva l’assessore regionale Luca Coletto. «Numeri superiori anche a quelli di altre regioni e vuol dire che da parte nostra il monitoraggio c’è ed il tracciamento è attento». Come evidenziato dal commissario Onnis, la sanità regionale ha distribuito circa 40mila test antigenici a medici di medicina generale e pediatri, spiegando che quelli “quantitativi” sono fase di introduzione. Attesi anche i test molecolari rapidi che dovranno pervenire dalla struttura commissariale nazionale. Da parte del sistema, intanto, c’è stato un progressivo aumento dell’efficienza nella refertazione che nel 98% dei casi avviene entro 48 ore dal prelievo. Quanto all’età media dei casi, rispetto alla settimana precedente, è salita da 37 e 38 anni. Intanto sale il numero di riproduzione del virus, salito di quasi 0,3 rispetto alla stima di una settimana fa. L’ultimo bollettino Iss-Ministero lo fissa a 1,4: un positivo può potenzialmente contagiare più di un’altra persona.
A livello locale, l’allerta resta alta con 87 nuovi casi a Perugia e situazioni limite tra Assisi e Bastia Umbra dove sono stati censiti 18 e 27 casi. Di «situazione preoccupante ma tenuta sotto controllo», ha parlato il sindaco Paola Lungarotti. Altri 12 casi a Corciano; 9 a Gubbio e a Passignano, 8 a Valfabbrica, Deruta e Magione, 7 a Spoleto. Quasi tutti divampati in ambito familiare.
A Umbertide, novità al pronto soccorso dove la positività di alcuni operatori, cinque (che portano a 24 il totale nel comune), ha provocato la rimodulazione del servizio.
Il Messaggero