Coronavirus, a Perugia il tribunale trasloca in una scuola

L'aula magna del Capitini (foto dal sito dell'Istituto)
PERUGIA - «L’aula magna dispone di circa 200 posti a sedere. Viene utilizzata per mostre, manifestazioni culturali, assemblee di docenti e studenti». E tra...

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PERUGIA - «L’aula magna dispone di circa 200 posti a sedere. Viene utilizzata per mostre, manifestazioni culturali, assemblee di docenti e studenti». E tra qualche settimana potrebbe anche ospitare le udienze del tribunale penale.

La seconda frase non è presente sul sito ufficiale dell'Istituto tecnico economico tecnologico Aldo Capitini ma, se la soluzione prospettata negli ultimi giorni venisse davvero realizzata, la voce “aula di giustizia” potrebbe entrare nel curriculum della scuola di proprietà della Provincia.

Viste le disposizioni anti-contagio, infatti, quei 200 posti fanno gola al tribunale che, per evitare assembramenti e per rispettare le distanze di sicurezza, ha bisogno di spazi maggiori per quei procedimenti che vedono la necessaria presenza, prima di tutto, di diversi avvocati. In certi casi, neanche l'aula degli Affreschi consente il rispetto del distanziamento anti-coronavirus, nonostante fosse da subito stata inserita tra le aule agibili e utilizzabili all'alba della ripresa dell'attività dei tribunali ormai un mese fa. Senza considerare che spesso viene più usata come sala per le videoconferenze, l'aula al meno 2 di palazzo del Capitano del popolo - pur tanto contesa - non basta per i processi più complessi. Un esempio? Il prossimo appuntamento per il caso Shalabayeva, ma anche un paio di Corti d'assise previste a luglio. Da qui, l'idea Capitini. Che con i duecento posti disponibili assicurerebbe i giusti spazi per avvocati, cancellieri e giudici.
Una soluzione temporanea ed eccezionale, chiaramente, da poter sfruttare solo fino alla ripresa dell'anno scolastico, quando con il ritorno degli studenti nell'istituto diretto da Silvio Improta molto probabilmente la multiproprietà scuola/giustizia non sarebbe più ipotizzabile.

Una soluzione, in ogni caso, che fa emergere ancora una volta la difficoltà di coniugare le esigenze dovute all'emergenza coronavirus con le strutture del sistema giustizia in città. Sistema, che appunto a un mese dalla riprese delle attività, ancora si mostra claudicante. Restando solo al penale, infatti, più della metà dei procedimenti in calendario vengono rinviati: molti a fine anno, ma non mancano i lunghi rinvii fino all'estate 2021. Che manco Ederson, il portiere del Manchester City da Guinness dei primati.

Per il resto, le poche discussioni riguardano essenzialmente casi di prescrizione e poi è tutto un lungo e variegato processo da remoto, con giudici, sostituti procuratori e avvocati collegati con Teams. C'è poi chi racconta di esami di testimoni ovviamente non in presenza, ma con magistrati, cancelliere e legale in un mini assembramento davanti allo stesso monitor, ma certamente sarà stato solo un caso: impossibile credere che nel tempio della giustizia le norme vengano sacrificate così. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero