Oasi Wwf del lago di Alviano, ingressi scaglionati e guide lungo il sentiero: così si prepara a riaprire il 18 maggio

Duecento specie di volativi, insetti, mammiferi del bosco e quest'anno, anche alcune specie rare: in questo periodo anche cinque  mignattai hanno infatti deciso di...

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Duecento specie di volativi, insetti, mammiferi del bosco e quest'anno, anche alcune specie rare: in questo periodo anche cinque  mignattai hanno infatti deciso di sostare nella riserva. A segnalarlo Alessio Capoccia, responsabile dell'oasi. Trampoliere dell'ordine dei ciconiformi, il mignattaio, specie rarissima, in Italia è presente in modo molto localizzato e con popolazioni piuttosto ridotte. Tra le peculiarità di questa specie - spiegano dal Wwf -, risalta il lungo becco incurvato verso il basso, talmente prominente da permetterle di procacciarsi facilmente il cibo, camminando sull'acqua bassa della palude. per tutti questi animali è stata una quarantena di lusso passare il periodo della pandemia da coronavirus nella bellezza dell'Oasi.

E sicuramente la particolarità dell'Oasi è anche nei tanti ecosistemi che ospita. L'Oasi Wwf del lago di Alviano è una delle riserve naturali del Wwf catterizzata dalla presenza di acqua. E' quindi una zona umida (chiusa nei mesi di luglio e agosto), caratterizzata da diversi ambienti: palude, lago, bosco igrofilo, un luogo diversificato che offre rifugio a centiania di uccelli per la cui presenza l'oasi è famosa. 
In questi mesi in cui anche l'Oasi è rimasta chiusa, spiega Capoccia «quello che subito è saltato allìocchio è stata una maggiore confidenza degli animali rispetto al periodo di apertura anche se ovviamente anche quando apriamo al pubblico le guide fanno sì che gli anumali non siano distrubati nè stressati dalla presenza delle persone. In questo periodo, però, li abbiamo trovati anche lungo i sentieri. Abbiamo incontrato la vole e notato una presenza di rapaci più importante volare proprio sopra l'oasi»

L'oasi riaprirà il 18 maggio e sono state prese anche qui le misure precausionali per poter permettere ai visitatori una percorso in sicurezza: «La biglietteria è stata schermata col plexigass. Gli ingressi saranno scaglionati per gruppi familiari che entreranno ogni quindici - 20 minuti per dare tempo a tutti di guardare gli uccelli nei vari punti di osservazione, in cui sono comunque messi dei disinfettanti per l'igienizzazione delle mani. Le guide - conclude Capoccia - saranno disposte lungo in percorso in modo da verificare che il distanziamento tra le persone sia rispettato».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero