PERUGIA - Finisce con il voto all’unanimità su una risoluzione che mette tutti dalla stessa parte «contro un nemico comune». Suona così il patto...
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PERUGIA - Finisce con il voto all’unanimità su una risoluzione che mette tutti dalla stessa parte «contro un nemico comune». Suona così il patto tra maggioranza e opposizione in consiglio regionale, al termine di una giornata difficile sul fronte sanitario, un po’ più serena “dentro il palazzo”. Tanto che in serata arriva la “pace” anche tra giunta e sindacati.
La presidente Tesei mette in fila i numeri più difficili: «Negli ultimi giorni 7500 nuovi positivi e 300 ricoveri - scandisce la governatrice - nonostante misure di contenimento tra le più severe la pressione sugli ospedali non diminuisce... i posti letto Covid arriveranno a 576 entro questa settimana, ma potrebbe non bastare, stiamo lavorando ad un piano emergenziale di salvaguardia».
E se la governatrice riferisce al consiglio regionale sullo stato dell’emergenza i tecnici svolgono un sopralluogo al Centro fiere di Bastia per ospitare anche lì i malati Covid. A Terni, invece, probabile l’arrivo di una struttura della Croce Rossa. Il piano a Guido Bertolaso dovrà aumentare di altri 150 posti le degenze ordinarie e di 40 le terapie intensive (oltre i 127 posti complessivi già stabiliti). Per questo la giunta conta di attivare oggi l’ospedale militare con 34 posti Covid e 3 di terapia semi intensiva. Per l’ospedale da campo della Regione, invece, l’impresa vincitrice del bando ha fatto sapere di non riuscire a fornirlo entro dieci giorni, quindi l’affidamento è stato revocato: il secondo concorrente garantirà la realizzazione in 25 giorni con 12 terapie intensive e 10 posti di degenza Covid.
«Sul personale, Regione e Università stanno facendo il massimo per eseguire i tracciamenti necessari - ribadisce in Aula la presidente Tesei - la scarsità di personale è uno dei maggiori problemi che stiamo affrontando: 400 operatori sanitari sono in quarantena o contagiati. Questo sta allungando i tempi dell’attuale piano di contenimento».
Fin qui i numeri, poi c’è il fronte politico: «Sono amareggiata di aver subito altre due settimane di insulti e attacchi mentre mi si chiedeva una collaborazione istituzionale dice Tesei - addirittura un componente di quest’Aula mi ha accusato di aver abbandonato la nave mentre io dedico 18 ore al giorno al mio lavoro. Nonostante l’amarezza resto disponibile al dialogo e al confronto... chiedo a tutti un salto di qualità nelle nostre interlocuzioni».
La mano tesa della presidente trova la stretta del capogruppo del Partito democratico Tommaso Bori: «E’ necessario un cambio di marcia, dobbiamo lavorare insieme il più possibile, serve grande senso di responsabilità. In quest’Aula non ci sono nemici ma avversari politici, il cui nemico comune è il virus - rimarca Bori - dobbiamo sapere che siamo la prima regione con tasso di saturazione ben oltre il 30 per cento delle terapie intensive, noi siamo al 60 per cento. I posti Covid non sono un ampliamento ma sono una riconversione, si tolgono spazi ad altro... il sistema di tracciamento e isolamenti è andato in tilt, ma non si può fare polemica su questo, dobbiamo uscirne insieme».
Dai banchi della maggioranza Eleonara Pace (Fdi) veste i panni del pontiere, con il presidente dell’Aula Marco Squarta regista: «Il consiglio che ho l’onore di presiedere ha dato prova di straordinaria unità e serietà, siamo un esempio di collaborazione». Anche il capogruppo del Carroccio Stefano Pastorelli tiene la posizione: «Questa nuova ondata non era stata prevista neanche dal Governo, basta polemiche sterili», e l’intesa è fatta.
Ancora dall’opposizione, Andrea Fora benedice la «tregua istituzionale come segnale importante». Vincenzo Bianconi rimarca: «Abbiamo rimesso al centro gli umbri». E pure un grillino duro e puro come Thomas De Luca apprezza: «La soluzione unitaria assume un grande valore». Il patto è sancito.
Stamattina riunione di giunta per armonizzare le norme “arancioni” del dpcm e l’ordinanza del 30 ottobre della Regione. Il nodo principale sono le scuole. D’accordo per le Superiori a casa e le elementari in classe, il dubbio sono i ragazzi delle Medie: per le norme del Governo potrebbero tornare in classe, invece l’ordinanza Tesei che scade il 14 novembre prevede Dad al 100 per cento anche per loro, è probabile una proroga.
Federico Fabrizi Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero