Scuole superiori in classe dal 25: controlli capillari per tutti

Scuole superiori in classe dal 25: controlli capillari per tutti
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PERUGIA - Si riparte il lunedì 25 in presenza al 50%. Dopo lunghe riflessioni, analisi dei dati e soprattutto la messa a punto delle strategie di prevenzione e contenimento, leggi testing, tracciamenti e trasporto scolastico, gli studenti delle superiori rientrano nella speranza di arrivare in presenza fino al 9 giugno. L’ordinanza firmata ieri dalla Tesei è comunque valida fino al 13 febbraio, dunque sarà l’andamento delle prossime due settimane a determinare le future decisioni soprattutto alla luce delle nuove strategie che vedono un’opera di controllo per tutti gli ordini di scuola con l’entrata in funzione dei test rapidi a tempo zero direttamente presso le scuole o in strutture dedicate dal Servizio di Prevenzione e dai Distretti.

SITUAZIONE TAMPONI

Certo è che l’aver iniziato il testing con l’intervento delle farmacie aiuterà molto nel campo della prevenzione. I dati comunicati ieri da Federfarma riferiscono di 3.111 tamponi effettuati di cui 2.383 nella popolazione studentesca e 728 tra i privati. I positivi totali sono 36 di cui 21 nel mondo della scuola con una percentuale molto bassa.

SITUAZIONE CONTAGI

La Regione ha pure pubblicato i dati relativi ai contagi nel periodo 7-22 gennaio. Nel complesso i positivi sono 148 tra gli alunni, 43 tra il personale scolastico (docenti e Ata) mentre i cluster rilevati sono 30 con 117 classi in isolamento. Gli isolamenti dei contatti stretti di classe sono stati 2.700 di cui 2.332 lo sono attualmente. Irrilevanti i numeri che riguardano le superiori che fino a oggi sono state in Dad.

STRATREGIA

Diagnosi precoce, massimo entro le 24 ore, tracciamento tempestivo dei contatti e test antigenico anche ad altre classi o a tutta la scuola in caso di cluster, sono alla base delle nuove linee guida contenute nel “Piano scuole Fase 3”, che deve essere approvato dalla giunta, illustrato dal dottor Emilio Paolo Abbritti del Dipartimento di Prevenzione dell’Umbria che sta lavorando sulle scuole dall’inizio dell’anno. Linee guida «rigorose con l’obiettivo di contenere la infezione in ambiente scolastico ma con il fine di garantire la continuità dell’attività per ridurre al minimo le interruzioni della didattica in presenza». Ricordato che i dati relativi all’attività scolastica fino alla pausa natalizia hanno fatto registrare 1.555 casi positivi in ambito scolastico, la messa in isolamento fiduciario di 1.236 classi per un totale di 27.639 soggetti tra alunni, docenti e personale Ata, Abbritti ha inquadrato la situazione dei primi 3 mesi di riapertura delle scuole. Dal rapporto è emerso che: 1) in oltre il 70% dei casi nelle classi non si è avuto nessun contagio oltre al caso indice; 2) le classi con il maggior numero di contagiati all'interno del gruppo classe sono quelle delle scuole dell'infanzia; 3) sporadici cluster si sono avuti in classi delle scuole di primo e secondo grado e difficilmente imputabili a contagi avvenuti durante la presenza in aula; 4) ad eccezione di alcuni casi, registrati nelle scuole dell'infanzia, non vi è evidenza di contagi da docente ad alunno o viceversa in altri ordini di scuola. Su queste basi sono state aggiornare le modalità di gestione dei casi all'interno delle scuole, migliorando il contact tracing, applicando una strategia di testing più tempestiva, in quanto eseguita direttamente a scuola, e soprattutto definendo profili di rischio diversi in relazione all'ordine della scuola ed al ruolo del caso indice: alunno, docente, operatore scolastico. Dunque sono state differenziate le procedure in due fasce: da un lato asili nido e scuole d’infanzia (età 0-6 anni), dall’altro scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado (età 7-19 anni). Dunque un piano mirato oltre che capillare

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Il Messaggero