Coronavirus, violato il coprifuoco: 50 super multe dall'inizio dell'anno

Coronavirus, violato il coprifuoco: 50 super multe dall'inizio dell'anno
PERUGIA  -Raffica di multe negli ultimi giorni. Va sempre sottolineato come si tratta di numeri bassissimi rispetto al numero delle persone controllate, ma di certo...

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PERUGIA  -Raffica di multe negli ultimi giorni. Va sempre sottolineato come si tratta di numeri bassissimi rispetto al numero delle persone controllate, ma di certo dall’inizio dell’anno c’è stato un incremento significativo nelle sanzioni comminate dalle forze dell’ordine ai cittadini di Perugia e provincia nel corso delle verifiche per accertare il rispetto delle restrizioni imposte per bloccare la diffusione del coronavirus.

I NUMERI

I numeri resi noti dalla prefettura raccontano di 53 super multe dall’inizio dell’anno, con i picchi che si sono riscontrati nelle giornate del tre e del cinque gennaio: 32 sanzioni complessive, con gli importi che come noto vanno da 400 a tremila euro. Circa millecinquecento le persone controllate dall’inizio dell’anno, e proprio questo è il dato più importante che racconta cioè come la stragrande maggioranza delle persone controllate abbia avuto motivi più che giustificati per essere in strada o in auto in certi momenti della giornata. Va ricordato come, secondo quanto raccontano le forze dell’ordine, la maggior parte delle sanzioni hanno riguardato soprattutto persone trovate in giro nelle ore successive al coprifuoco fissato alle ventidue. Da rilevare anche come, visto il lungo week end da zona rossa andato dal 31 dicembre fino a domenica scorsa, i controlli sono stati incentivati da parte delle forze dell’ordine proprio per evitare che si formassero assembramenti. Da sottolineare infine la grandissima correttezza da parte dei gestori di locali e commercianti: centinaia di controlli anche in questi primi giorni dell’inizio dell’anno, e ancora una volta le sanzioni nei loro confronti sono pari a zero. Davvero un forte senso di responsabilità nonostante la crisi di una pandemia che sembra senza fine. 

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Il Messaggero