Il questore Massucci: «La gente si incontra la notte: più controlli La droga? Lo spaccio continua, la richiesta è tanta»

Il fronte caldo delle acciaierie che riaprono, i controlli che saranno intensificati «triplicati» per il fine settimana di Pasqua, il plauso al senso di...

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Il fronte caldo delle acciaierie che riaprono, i controlli che saranno intensificati «triplicati» per il fine settimana di Pasqua, il plauso al senso di responsabilità dei cittadini, lo spaccio che prosegue perché «non cala la domanda» e lo sguardo già rivolto alla delicata fase di ripartenza, che potrebbe fare gola alla malavita organizzata. Il questore di Terni, Roberto Massucci, alle prese con gli effetti dell'emergenza Coronavirus, che cambierà inevitabilmente anche l'approccio al tema della sicurezza.


Questore Massucci Sul fronte dei controlli, come agirete per evitare spostamenti in vista delle festività pasquali, in particolare nel fine settimana?

«Triplicheremo gli sforzi per mettere in atto controlli ancora più serrati, come abbiamo stabilito nel corso della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica».

Ma il personale sarà sufficiente?
«Sì. Grazie alla disponibilità dei mie collaboratori. Sono loro che hanno chiesto di esserci».

Fino ad oggi come giudica il comportamento dei ternani?
«Hanno dimostrato grande senso di responsabilità fin dai primi giorni. Per questo non abbiamo fatto sconti alle persone che non hanno rispettato il decreto io resto a casa. Per rendere giustizia ha chi ha osservato le restrizioni per contenere il contagio».

In molte città ci sono segnalazioni che di notte girano ancora troppe persone. Le risulta?
«
Da quando è iniziata l'emergenza abbiamo controllato ventimila persone, elevando 281 sanzioni penali e 228 amministrative. In gran parte dei casi proprio di notte».

Quali le scuse per giustificare l'uscita notturna?
«A volte improbabili, ma spesso c'è il parente malato di mezzo, come scusa»

Sul fronte dei controlli, ha da subito focalizzato l'attenzione sui soggetti in quarantena, come è andata?
«Abbiamo multato una sola persona trovata fuori dalla propria abitazione. Si è giustificata dicendo che non sapeva che non poteva uscire neppure per fare acquisti di generi alimentari».

Parchi chiuse, piazze vuote, controlli serrati, eppure la droga continua a circolare.
«L'emergenza Covid-19 dimostra in maniera evidente che il nodo dello spaccio è la domanda. Nonostante i rischi che si corrono i consumatori di sostanze stupefacenti non si fermano e cercano contatti con gli spacciatori».

Al contrario furti negli appartamenti e rapine sono notevolmente diminuiti.
«Ad oggi la casa è la cellula di sicurezza, quando l'emergenza sarà finita ciascuno di noi sarà una cellula di sicurezza di se stesso per evitare situazioni di contagio, di pericolo, e questo cambierà anche il modo di svolgere i controlli da parte nostra».

Per quanto riguarda il dopo, la fase 2 della ripartenza lei cosa teme?

«Bisognerà stare attenti al flusso di denaro pubblico che verrà investito nelle città per far ripartire l'economia, imprese e attività commerciali. Inoltre la malavita tenterà di avvicinare quelli che saranno in difficoltà economica, facendo leva anche sull'usura».
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Il Messaggero