Coronavirus, Grifo: fumata grigia per gli stipendi

Il presidente del Perugia Massimilano Santopadre
PERUGIA - La trattativa per il taglio stipendi dei grifoni è entrata nel vivo. Nel tardo pomeriggio di lunedì, in concomitanza con l’inizio della ‘fase...

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PERUGIA - La trattativa per il taglio stipendi dei grifoni è entrata nel vivo. Nel tardo pomeriggio di lunedì, in concomitanza con l’inizio della ‘fase 2’, al centro sportivo di Pian di Massiano il presidente Massimiliano Santopadre insieme al ds Marcello Pizzimenti e al dt Roberto Goretti - che ha l’incarico di mediare tra gruppo e società - ha incontrato alcuni grifoni tra i più rappresentativi tra cui il capitano Aleandro Rosi, anche rappresentante Aic.

Un incontro finalmente possibile - effettuato naturalmente rispettando alla lettera le direttive ministeriali per la salvaguardia della salute - e reso necessario dalla effettiva distanza tra le posizioni, non solo fisiche. Da una parte il presidente Santopadre, deciso a non erogare più stipendi per la stagione 2019-2020 in caso di mancata ripartenza del campionato e degli allenamenti, al massimo due mensilità qualora si dovesse ripartire; dall’altra i calciatori, pronti invece a rinunciare in ogni caso al massimo a un mese dei propri emolumenti. Alla fine ne sarebbe scaturita una fumata grigia, anche se l’accordo resta possibile nei prossimi giorni facendo magari un passo l’uno verso l’altro. I grifoni hanno ascoltato, preso atto della posizione societaria e rilanciato sulla base degli accordi già stipulati nelle altre società di B. Ora riferiranno ai compagni e nei prossimi giorni le parti si aggiorneranno.
D’altro canto sono tempi durissimi anche per il Perugia, come la maggioranza dei club professionistici in forte crisi di liquidità a causa della pandemia che ha drasticamente ridotto se non in molti casi eliminato del tutto le entrate delle aziende private dei proprietari. E senza entrate – come sostiene Santopadre - urge porre un freno alle uscite, dove proprio gli stipendi dei calciatori rappresentano il 90 per 100 del fatturato. Ma l’incontro di ieri è stato propedeutico anche alla possibile riapertura dei campi dell’antistadio e magari dello stesso Curi agli allenamenti individuali dei grifoni, possibili proprio da ieri per decreto, in attesa di quelli di squadra che potrebbero essere varati dal 18 maggio, protocollo sanitario permettendo.

La materia anche in questo caso è abbastanza delicata, considerando che il Perugia e gli altri club non possono convocare i giocatori, possono semmai aderire positivamente ad una richiesta degli stessi di utilizzare i campi – e solo quelli, in assenza di sanificazione degli ambienti - per allenamenti in sicurezza e secondo le regole sanitarie. E ieri, a margine della trattativa, qualche richiesta in questo senso sarebbe arrivata, considerato che intanto la concorrenza sta scaldando i motori. Già, perché se molti club sono alla finestra come il Perugia, intanto però c’è chi ha già dato il ‘la’ agli allenamenti facoltativi e individuali all’interno dei centri sportivi. E’ il caso di Crotone e Pescara, oggi potrebbe toccare ad Empoli, Entella, Frosinone, Pordenone e Spezia, mentre Benevento, Juve Stabia e Salernitana stanno invece prima pensando a procurarsi i tamponi come da ordinanza regionale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero