«Aiuto, assembramenti al parco». Perugia, paura virus: boom di segnalazioni

Controlli della polizia locale a Perugia
PERUGIA - «Pronto, polizia municipale? Potete intervenire al Percorso verde? Ci sono degli assembramenti». Questo, più o meno, il testo di varie telefonate...

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PERUGIA - «Pronto, polizia municipale? Potete intervenire al Percorso verde? Ci sono degli assembramenti». Questo, più o meno, il testo di varie telefonate arrivate ieri al centralino della polizia locale. Persone spaventate dalla possibilità di prendersi il coronavirus per via delle tante presenze al parco e che dunque hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Anzi ai parchi, dal momento che altre richieste sono giunte anche per altre aree verdi cittadine.


Immediati sono scattati gli accertamenti da parte degli agenti. E il resoconto è quello di tanta gente a spasso nei parchi ma con il massimo dell’attenzione. La domenica primaverile, i centri commerciali chiusi, bar e ristoranti aperti solo per l’asporto: inevitabile come i perugini abbiano deciso di riversarsi nelle aree verdi per prendere una boccata d’aria e vedere un po’ di gente.
Ma gli assembramenti si sono evidenziati soltanto nelle parole di chi ha richiesto gli interventi della polizia locale, che ha svolto controlli assieme al personale della polizia in particolare in centro storico, dal momento che a quanto si apprende le tante persone al Percorso verde (ma anche al parco Santa Giuliana e Sant’Anna) si sono comportate con grande senso di responsabilità indossando la mascherina. Di più, gli agenti della polizia locale e della questura hanno avuto di registrare come le persone a spasso fossero da sole o al massimo appartenenti allo stesso nucleo familiare. Insomma, i temuti assembramenti non si sarebbero avuti al contrario della giornata di sabato, quando invece sempre i poliziotti erano dovuti intervenire in periferia per controllare alcune situazioni di “movida fai da te” segnalate dai residenti e che vedevano persone intente a consumare bevande all’esterno dei locali. E il senso di responsabilità è stato registrato anche nella notte tra sabato e domenica quando, secondo quanto riscontrato dalle forze dell’ordine, le persone in giro dopo le ventidue avevano tutto il diritto di starci.

Chi invece evidentemente sembra continuare a non rispettare le regole sono gli schiavi della droga che si aggirano in particolar modo per le vie intorno alla stazione. E in questo caso una fotografia racconta più di mille parole. Quella scattata da una residente e postata sulla pagina facebook del gruppo “Progetto Fontivegge” è inquietante: siringhe usate e sangue in via Mario Angeloni, probabile “lascito” di un buco collettivo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero