Controlli interforze anti-Covid ad Orvieto: 85 identificati, 35 contravvenzioni

Controlli interforze anti-Covid ad Orvieto: 85 identificati, 35 contravvenzioni
Controlli interforze a Orvieto. E' di 85 persone identificate e 35 contravvenzionate per violazione della normativa anti-Covid, il bilancio dei servizi interforze di...

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Controlli interforze a Orvieto. E' di 85 persone identificate e 35 contravvenzionate per violazione della normativa anti-Covid, il bilancio dei servizi interforze di ordine e sicurezza che si sono svolti sabato pomeriggio, 13 marzo, a Orvieto, su disposizione del Questore di Terni, Bruno Failla.

Il questore, con la finalità di limitare le occasioni di contatto tra cittadini e di conseguenza le possibili occasioni di contagio, aveva nei giorni precedenti emanato una apposita ordinanza, con la quale aveva disposto lo svolgimento di servizi mirati, finalizzati alla verifica degli obblighi derivanti dagli ultimi Dpcm e all’osservanza delle misure anti-Covid contenute nella vigente ordinanza della presidente della Regione Umbria.

«Nel corso dei controlli - spiegano dalla Questura - particolare attenzione è stata rivolta ad evitare che ad Orvieto potessero crearsi assembramenti e situazioni di criticità, con servizi interforze, che sono stati attuati, in concomitanza con gli orari di punta della movida, dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Locale, della Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria.»

«Per quanto riguarda le 35 violazioni alle disposizioni anti-Covid, per i quali sono scattate le contravvenzioni da 400 euro - aggiunge la Questura - alcuni cittadini sono stati sanzionati perché si erano recati ad Orvieto da altre regioni senza adeguata giustificazione, altri perché consumavano bevande alcoliche all’aperto in luoghi pubblici, altri ancora perché si erano assembrati in luoghi pubblici senza il previsto distanziamento interpersonale. In alcuni casi, poiché tra essi c’erano anche dei minorenni, sono stati chiamati i genitori ed i ragazzi sono stati riaffidati a loro. »

 

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Il Messaggero