Contro l’accordo Ap - Pd sulle nomine del Sii di Terni scendono in campo i parlamentari umbri

Contro l’accordo Ap - Pd sulle nomine del Sii di Terni scendono in campo i parlamentari umbri
TERNI – Contro l’accordo Ap - Pd sulla presidenza del Sii...

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TERNI – Contro l’accordo Ap - Pd sulla presidenza del Sii (Servizio Idrico Integrato) scendono in campo i pesi massimi. Per la deputata Dem Anna Ascani e il senatore Walter Verini: «Non è possibile, per il Pd, ipotizzare accordi politici di qualsiasi genere con Stefano Bandecchi». Il tema della gestione dell’acqua pubblica e dei patti  -  non istituzionali -  tra Alternativa popolare e una parte del e Pd che vedrebbero ad un passo nomina alla presidenza del Sii il coordinatore provinciale del partito di Bandecchi, Lorenzo Filippetti, stanno infiammando il dibattitto politico. «Se su un tema delicato come quello della gestione dell’acqua pubblica – dicono Ascani e Verini – è quasi obbligatorio avere confronti tra comuni interessati, è impensabile, ovviamente, stringere accordi con Stefano Bandecchi, che non ha rispetto alcuno per le istituzioni, e il suo movimento. Lo hanno dimostrato i gravissimi fatti avvenuti nei confronti di consiglieri comunali, giornalisti, e tante sue dichiarazioni che non hanno nulla a che vedere con un confronto democratico, pure aspro. Anche per questo, e per i suoi conflitti di interesse, nelle scorse settimane ci siamo rivolti al Ministro dell’Interno Piantedosi». Ascani e Verini concludono ricordando che «l’acqua, del resto, come sanno bene sindaci e amministratori, è un bene pubblico, che tale deve rimanere e la gestione di questo bene deve essere affidata a persone di provata competenza e capacità tecnica e manageriale, con spiccata sensibilità ambientalista». Nell’accordo Ap-Pd ci sarebbe la poltrona di presidente della Provincia:  andrebbe al sindaco di Narni,  Lorenzo Lucarelli (Pd).  «Gravissima negoziazione» – tuonano  Cinque Stelle e Alleanza Verdi Sinistra. Che fa saltare ogni possibile alleanza per le prossime elezioni regionali e  provinciali. Per il momento. Ma non è detto che tutto questo non mandi in frantumi il centrosinistra. «Noi del Movimento 5 Stelle e di Avs non siamo in alcun modo disponibili ad assistere ad un gioco di poltrone che non ha nulla a che vedere con gli interessi dei cittadini.  Coloro che scendono a patti con Alternativa Popolare, mortificando le istituzioni, non saranno più nostri interlocutori. Si fermino prima di compiere azioni distruttive del lavoro di confronto proficuo che stiamo portando avanti nel solo interesse del territorio. Per quanto ci riguarda chi oggi lavora ad accordi con Alternativa Popolare si sta assumendo una responsabilità enorme che non riguarda solo i confini della propria competenza amministrativa e non potrà partecipare alla costruzione di una coalizione alternativa a quella delle destre per l’Umbria».

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Il Messaggero