Congresso Pd, il faro delle primarie

Sara Giovannelli
TERNI Il viaggio è finito. Da Marmore alla Polymer, fino a Polino. Il popolo dem si è contato e confrontato. Un cammino durato più di una settimana. Un...

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TERNI Il viaggio è finito. Da Marmore alla Polymer, fino a Polino. Il popolo dem si è contato e confrontato. Un cammino durato più di una settimana. Un percorso segnato da scontri (quello sulla sanità è ancora caldo) e polemiche (il caso Asl è aperto), ma anche da momenti emozionanti. I discorsi appassionati del giovane «non più tanto» Antonello Fiorucci, il saluto commosso del segretario del circolo Polymer Marcello Bizzotti ai suoi iscritti «prima che passo dall'altra parte vorrei vedere un partito unito» e l'abbraccio tra gli sfidanti Sergio Sbarzella e Mirko Paluzzi nell'assemblea del circolo Lizzi Custodi: «voglio ringraziare Sergio perché mi ha insegnato molto nonostante all'inizio non fossi molto in sintonia con lui», ha detto il neosegretario del circolo Pd-Centro.

LE CIFRE

I numeri dicono che ha vinto Sara Giovanelli, 59 delegati sono sufficienti per evitare sorprese in Assemblea comunale, che si riunirà il 31 ottobre per eleggere il nuovo segretario. I giochi sono fatti. La Giovannelli, avvocato di 39 anni, sarà il primo segretario donna a guidare via Mazzini. Alessandro Pardini è troppo lontano (33 delegati) per tentare una scalata impossibile, mentre Fiorucci non ha nemmeno il numero necessario (20 delegati) per presentare una sua candidatura. «Ma ai miei otto delegati ci tengo» diceva ieri mattina davanti al circolo Polymer, dove si è tenuta l'ultima votazione per la segreteria comunale. «Per me inizia un percorso politico che guarda già al prossimo congresso», ha detto presentando la sua mozione. «Il Pd deve ritornare nei quartieri», ha poi aggiunto Fiorucci. Aprirsi alla città, il legame con il territorio, il ruolo della società civile. Concetti triti e ritriti che di certo non hanno condizionato l'esito del congresso, visto che sono stati ripetuti da tutti i candidati fino alla monotonia. Il congresso è prima di tutto un confronto politico. E per ora l'unico messaggi politico che arriva è uno soltanto: «Primarie per tutto». Roma, Palazzo Spada, Regione. I candidati del Pd i posti in lista dovranno sudarseli sul territorio. Quello delle primarie sarà il faro che illuminerà il cammino della nuova segreteria comunale del Pd per il prossimo triennio. «Adesso viene il difficile: gestire la vittoria con il compito di tenere unite le varie anime perché siamo un partito e questo dobbiamo fare per il bene della città», ragionavano ieri mattina due dei più convinti sostenitori della Giovannelli. Chi ha vinto? Chi ha perso? Sia la Giovannelli che Pardini ieri sono rimasti in silenzio. Per Alberto Pileri, ex assessore ai lavori pubblici, «ha perso il parito» perché «è stata fatta una frittata politica con questo congresso». Non la deve pensare così l'ex sindaco Paolo Raffaelli che ieri ha rotto un silenzio che durava dal 2009 prendendo la parola al circolo Polymer: «È un segno di vitalità se di domenica 40 persone si riuniscono per votare in assemblea quando ormai la partita è chiusa».
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Il Messaggero