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Con una crisi in atto più volte definita “tempesta”, quello energetico non poteva che essere il tema portante dell’appuntamento annuale di Confindustria Umbria. Un passaggio che ha segnato il primo anno di mandato del presidente Vincenzo Briziarelli che nella relazione ha tracciato un quadro dell’attuale situazione che vede migliaia di imprese a rischio a causa delle quotazioni dei beni energetici. Lo spettro si chiama recessione, l’alternativa sono le opportunità da cogliere col Pnrr e grazie alle produzioni eccellenti. Ma con una visione nuova e un’azione congiunta che vede l’impresa sempre più punto focale del sistema sociale.
Energie (In)sostenibili, il titolo dell’assemblea, tema ricorrente negli interventi, introdotti dal sindaco di Assisi, Stefania Proietti, centrale nella relazione di Briziarelli che ha parlato di “Paese dei No”. «Il problema energetico deriva dalle scelte che l’Italia ha fatto e soprattutto non ha fatto», ha detto. «Rispetto a Francia e Regno Unito sulle rinnovabili siamo indietro di 20 anni: noi diciamo “sì ma altrove”, un tipico concetto all’italiana». Sul caro energia, rivendicato il ruolo di Confindustria Umbria nell’aver portato all’attenzione, la scorsa estate, la drammatica situazione che a breve si sarebbe creata per le imprese a causa dei costi energetici. «Abbiamo incontrato i sindacati e la Presidente Tesei che ha poi portato il tema alla Conferenza delle Regioni: siamo stati i primi ad aver sollecitato un confronto interno e ad aver proposto un pacchetto di misure». Quindi l’analisi di un 2022 double-face, con l’andamento positivo dei primi sei mesi e il radicale peggioramento da settembre. «Lo shock energetico ha prosciugato le risorse aziendali – sostiene Briziarelli – e le condizioni di accesso al credito sono peggiorate. Le previsioni per i prossimi mesi sono di forte contrazione e in mancanza di risposte strutturali al caro energia molte imprese rischiano di passare un inverno drammatico».
Restano fiducia e ottimismo cui Andrea Montremoli ha invitato ad attingere, citando il nonno: «Se non c’era la notte, Edison non avrebbe inventato la lampadina».
Il Messaggero