Violentò una 19enne amerina alla stazione di Attigliano, arrestato a Viterbo: in cella un nigeriano di 43 anni

Violentò una 19enne amerina alla stazione di Attigliano, arrestato a Viterbo: in cella un nigeriano di 43 anni
ATTIGLIANO - Doveva scontare una condanna definitiva a un anno e mezzo di carcere per aver violentato una studentessa 19enne di Amelia alla stazione di Attigliano ma andava in...

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ATTIGLIANO - Doveva scontare una condanna definitiva a un anno e mezzo di carcere per aver violentato una studentessa 19enne di Amelia alla stazione di Attigliano ma andava in giro come se niente fosse.

Ha avuto anche la faccia tosta di andare in questura a Viterbo per sbrigare alcune pratiche sul suo soggiorno in Italia. E' li che, dal controllo dei suoi documenti, è emerso che quell’extracomunitario non poteva stare a spasso ma doveva essere in carcere. Per lui, 43 anni, nigeriano, sono scattate le manette.

L'africano, a febbraio 2017, si era reso protagonista di un episodio di violenza sessuale che un mese dopo lo portò in cella. Titolare di un permesso di soggiorno per asilo politico rilasciato a Treviso, città dalla quale si era allontanato diventando di fatto senza fissa dimora, aveva avvicinato, all’interno del terminal dello scalo ferroviario di Attigliano una studentessa universitaria amerina di 19 anni che aspettava il treno per Roma. L’uomo, che aveva infastidito la giovane con insistenti approcci sessuali, in un primo momento solo verbali per poi passare alle vie di fatto, fu messo in fuga dal tempestivo intervento in sua difesa di due uomini che aspettavano lo stesso treno della vittima.

Che il giorno seguente era andata nella caserma dei carabinieri di Amelia per presentare denuncia.

Quel giorno la 19enne, ancora sconvolta, era stata accolta  nella “Stanza tutta per sé” del comando provinciale di via Radice. Ai militari aveva raccontato con la voce rotta da pianto il terribile episodio di cui era stata vittima.

Le indagini dei militari avevano consentito di individuare l’aggressore, all’epoca 38enne, che fu riconosciuto sia dalla vittima che dai due uomini che erano riusciti a metterlo in fuga.

Gli elementi schiaccianti messi insieme dagli investigatori consentirono di inchiodare il nigeriano, che nel giugno 2016 era già stato arrestato per violenza privata e lesioni commesse ai danni di una donna polacca a bordo di un convoglio ferroviario del Friuli.

A marzo di cinque anni fa per lui, che fu rintracciato ad Attigliano dai militari di Amelia, si aprirono le porte del carcere di Sabbione con la pesante accusa di violenza sessuale.

Nel frattempo la giustizia ha fatto il suo corso. Il nigeriano, finito a processo, è stato condannato a un anno e mezzo di carcere. Sentenza diventata definitiva.

Lui però era irreperibile al punto che l’ordine di carcerazione emesso dall’autorità giudiziaria dopo che la condanna è passata in giudicato, non fu possibile eseguirlo.

La leggerezza con cui il 43enne si è presentato alla questura di Viterbo per sbrigare alcune pratiche sul soggiorno in Italia gli è costata cara. Tre giorni fa il personale della squadra mobile di Viterbo, dopo gli accertamenti dell’ufficio immigrazione, l’ha arrestato e portato in carcere, dove dovrà restare fino al fine pena.

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Il Messaggero