Concorsopoli, subito scintille. La testimone: «Duca si lamentava per le pressioni di Marini e Bocci»

Concorsopoli, subito scintille. La testimone: «Duca si lamentava per le pressioni di Marini e Bocci»
PERUGIA ll processo Concorsopoli parte a mille. I motori scaldati...

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PERUGIA ll processo Concorsopoli parte a mille. I motori scaldati dall’ordinanza dei giudici che hanno ammesso tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali si fanno bollenti con le dichiarazioni di Ilaria Bernardini, una delle primissime testimoni, dirigente medico dell'ospedale e stretta collaboratrice dell’ex direttore generale perugino Emilio Duca. Su sollecitazione dei pm la donna ha sostenuto che Duca si lamentava a causa delle pressioni che riceveva dalla politica, in particolare dall’ex presidente della giunta regionale Catiuscia Marini e dall’ex segretario del Pd umbro Gianpiero Bocci. I due veri, grandi, big dell’inchiesta che portò alle dimissioni della prima da Palazzo Donini e al ritiro dalla scena politica del tre volte sottosegretario agli Interni. In questa fase i tasselli si incastrano alla perfezione per l’accusa che, pungolata dal Riesame, ipotizza un’associazione per delinquere finalizzata a pilotare le selezioni. Il controesame dell’avvocato David Brunelli è stato pirotecnico: il 15 aprile 2019, infatti, dopo i provvedimenti giudiziari, Bernardini sentita dalla guardia di finanza non fece il nome del «dottor Bocci», scandito invece ieri pomeriggio durante il processo. «Una dichiarazione posticcia, generica e irrilevante - è il commento di Brunelli -. La dottoressa Bernardini viene oggi in tribunale a dire, in mezzo a una montagna di 'non ricordo', che tra i politici dei quali Duca lamentava le pressioni c'era il 'dottor Bocci'. Non sa però spiegare come mai se lo ricorda solo oggi e soprattutto quando, in quale circostanza e per quale motivo ricevette questa lamentela dal direttore generale. Curioso che Duca, nelle dichiarazioni rese in sede di indagini, a specifica domanda, escluse che Bocci gli abbia mai fatto pressioni e che in una conversazione con Valorosi dice che Bocci non lo sente da mesi». Di tenore simile le dichiarazioni dell’avvocato Nicola Pepe: «Nessuna ingerenza della presidente Marini. Rientrano nelle strette competenze istituzionali della Presidente della Regione gli indirizzi e il monitoraggio relativo all’organizzazione dei servizi, in particolare se attinenti a parti delicate come quelle dell’emergenza connessa alle rianimazioni».

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Il Messaggero