Concertone a Perugia: dieci malori ma piano sicurezza ok

Concertone a Perugia: dieci malori ma piano sicurezza ok
PERUGIA - Dieci emergenze fra oltre ventimila persone, e per malori legati soprattutto a stress e stanchezza da grande evento: si può dire che ha funzionato il piano di...

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PERUGIA - Dieci emergenze fra oltre ventimila persone, e per malori legati soprattutto a stress e stanchezza da grande evento: si può dire che ha funzionato il piano di sicurezza e sanitario previsto per il concertone di Radio Subasio di sabato sera, messo a punto nei giorni scorsi dal prefetto di Perugia e attuato dalla questura con il coinvolgimento di tutte le forze dell'ordine e in collaborazione con le associazioni di volontariato coordinate dal 118 regionale dell'Umbria.


Come detto, sono state dieci le richieste di soccorso dei partecipanti alla grande festa nel centro storico cittadino. «Malori passeggeri, legati il più delle volte a stanchezza e stress - riferisce il dottor Mario Capruzzi all'ufficio stampa dell'azienda ospedaliera di Perugia -. Sette persone sono state soccorse sul posto dai volontari della Croce Rossa e di altre associazioni, tre, per motivi precauzionali sono transitate in Pronto Soccorso, ma dopo i controlli di routine sono stati dimessi».

Il piano sottoscritto dal prefetto Cannizzaro prevedeva 8 autoambulanze dislocate in più punti strategici del centro storico;  durante il concerto è stato disposto l'arrivo di un altro mezzo del 118 dotato di tutte le più avanzate tecnologie necessarie in caso di emergenza grave. Fortunatamente, grazie anche al corretto comportamento delle migliaia di persone presenti, il piano sanitario di soccorso assistenziale si è rivelato funzionale. «Abbiamo acquisito esperienze importanti nella gestione dei grandi eventi, come ad esempio fu la visita di Papa Francesco ad Assisi - sottolinea il Dr Capruzzi -, ma ogni volta è un caso a se per le tante variabili che ci sono quando si organizzavano manifestazioni di popolo tanto imponenti.La scrupolosità del piano ed il coordinamento tra tutti gli Enti preposti alla sicurezza anche questa volta sono stati essenziali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero