Concerto di Sangiovanni, la Regione smentisce il Comune di Terni: «I tamponi sono a pagamento»

Concerto di Sangiovanni, la Regione smentisce il Comune di Terni: «I tamponi sono a pagamento»
TERNI - I tamponi per il concerto di Sangiovanni saranno a pagamento....

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TERNI - I tamponi per il concerto di Sangiovanni saranno a pagamento. La Regione fa dietrofront dopo l’interrogazione di Thomas De Luca, che chiedeva di conoscere le ragioni per le quali la giunta Tesei avesse concesso la gratuità dei test per chi era in possesso del biglietto d’ingresso per lo spettacolo della star di Amici (costato 35 euro). E il Comune di Terni, ventiquattro ore dopo aver comunicato alla cittadinanza che chi era in possesso del biglietto per concerto di domenica 29 agosto all'Anfiteatro Romano e non aveva il Green pass poteva sottoporsi a tampone presso la farmacia comunale di Porta San’Angelo a costo zero, rettifica: chi vorrà fare il tampone, dovrà pagarselo. «Il tampone per chi ha acquistato il biglietto per il concerto di Sangiovanni – si legge nella nota del 25 agosto - non è gratuito. La disposizione arriva direttamente dal commissario regionale all’emergenza Covid Massimo D’Angelo, che ha rivisto una sua precedente comunicazione. Il 19 agosto, su questio del Comune di Terni, il commissario aveva dato il via libera per l’utilizzo dei tamponi gratuiti per eventi». «Il commissario D’Angelo – spiegano da Palazzo Spada – ha comunicato che i tamponi antigenici rapidi vengono forniti ai Comuni esclusivamente per finalità di screening della popolazione in collaborazione con il servizio di sanità pubblica di riferimento, che individua la popolazione target, laddove si evidenzi un aumento dell’incidenza di casi che può verificarsi anche dopo un evento. Non risulta pertanto ammesso alcun altro utilizzo». Immediato il commento di Thomas De Luca: «Dopo la nostra interrogazione che è servita per accendere un faro su una palese contraddizione rispetto le linee guida sull'utilizzo dei tamponi, il commissario D’Angelo ha dato uno schiaffo all'improvvisazione e all'arroganza di un'amministrazione che presumeva di poter disporre dei tamponi pagati dalla Regione per un evento peraltro già profumatamente finanziato dallo stesso Comune di Terni».

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Il Messaggero