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Dinamica, ambiziosa, essenziale, meglio ancora se giovane. Comunque, bella da vedere. Potrebbe essere questa, la Ternana che ha in mente Aurelio Andreazzoli. Ora che il suo ritorno in panchina è certo, il prossimo step è gettare le basi per la nuova squadra. Ci lavoreranno a stretto contatto il direttore sportivo Luca Leone e lo stesso mister, sotto la supervisione dell'amministratore unico Paolo Tagliavento, o di chi per lui, nel caso di un'eventuale cessione a un altro proprietario, come torna a prospettare il sindaco di Terni ed ex presidente Stefano Bandecchi. Andreazzoli, se volesse, potrebbe copiare, come motto, la celebre frase di Enzo Tortora, le cui prime parole pronunciate nella serata del ritorno in tv dopo la vicenda giudiziaria che lo aveva coinvolto furono: «Dunque, dove eravamo rimasti?». Andreazzoli era rimasto alla sconfitta di Cittadella, alle sue dimissioni, alle 12 partite con 12 punti fatti, a una Ternana che non era la sua e che ha faticato a condurre. Era rimasto a una Ternana priva di alcuni uomini chiave a lui graditi per il suo tipo di calcio e con un organico di una trentina di calciatori in rosa già da lui definito «troppo ampio». Sulla base di tutto questo, si può fare l'identikit di come potrebbe essere la Ternana dell'Andreazzoli 2.0, da costruire per un campionato nel quale poter recitare un ruolo tra i protagonisti della prossima serie B. Innanzitutto, l'aspetto "smart" dell'organico. Si punterà a mettere su una rosa fatta di 24 calciatori al massimo, non di più. Con possibile precedenza, nel tipo di organico, ai calciatori Under. Si lavorerà in estate per prendere giovani bravi e, nei limiti del possibile, per cercare di trattenere quelli migliori già in rosa, compreso Niccolò Corrado per il quale potrebbe anche prospettarsi un addio. Le caselle della lista over saranno tutte occupate, ma anche quella lista potrebbe essere integrata dando la precedenza a calciatori non al di sopra dei 23 anni. Le caratteristiche tecniche della nuova Ternana dipenderanno dal tipo di sistema di gioco sul quale Andreazzoli vorrà sin dal ritiro di Cascia cominciare a lavorare. Lo scorso inverno era passato al 3-5-2, ma il suo modulo resta il 4-3-1-2, con difesa alta, centrocampo dinamico e attacco efficace. Dietro, ha bisogno di due centrali rapidi. Si potrebbe provare, sul mercato, a prendere di nuovo Valerio Mantovani dalla Salernitana, concorrenza permettendo.
Il Messaggero