Gli anziani chiusi nelle Rsa scrivono ai volontari: «Ci mancate tanto»

Gli anziani chiusi nelle Rsa scrivono ai volontari: «Ci mancate tanto»
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TERNI  «Parliamo degli anziani. Ho letto molto su di loro in questa pandemia: sul loro non essere indispensabili, su quando definirli anziani, se lasciarli a casa, se farli uscire. Poco ho letto della salvaguardia della loro dignità, sul considerarli opportunità e non problemi, sul dare la speranza anche a loro». A parlare è la dottoressa Maria Grazia Proietti, geriatra e responsabile della Comunità di Sant’Egidio di Terni, che vuole far riflettere sul ruolo di questa fetta della popolazione in modo ancora più profondo in tempo di Covid. «La Comunità di Sant‘Egidio di Terni da oltre 15 anni ha un rapporto di amicizia, di aiuto reciproco con gli anziani dell’Istituto di Collerolletta, fin da quando si chiamava Tiffany» spiega la dottoressa Proietti. Separati dalla pandemia, non hanno però rinunciato al legame che si è creato. «Ci siamo inventati un servizio postale, in cui facciamo convergere la posta dedicata a loro e riceviamo le risposte degli ospiti»; un laboratorio cognitivo, certo, ma anche e soprattutto un modo di rimanere vicini, «connessi», in un certo senso, un modo per far sapere agli ospiti dell’istituto Collerolletta quanto sono preziosi. E dalle loro risposte piene di affetto, commozione e speranza, viene da chiedersi: davvero possiamo fare a meno di chi, in punta di piedi ma costantemente, produce amore?

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Il Messaggero