Timpano forato dalle botte del marito: Perugia, il dramma di una donna

Timpano forato dalle botte del marito: Perugia, il dramma di una donna
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PERUGIA - Pugni e schiaffi. Un incubo lungo interminabili minuti. E comese non bastasse, vissuto neanche la prima volta. Perché le pareti di casa ingoiano rabbia e dolore, violenza e lacrime. Specie nel fine settimana, quando ritrovarsi a tu per tu per due giorni può diventare un inferno. Di accuse, liti, voci che si alzano e in questo come in sempre più casi anche mani che si alzano sull’altro. Sulla persona che un giorno hai scelto con cui passare la vita e che ora diventa invece un nemico da abbattere. Fisicamente e mentalmente.

È l’ennesimo assurdo e ingiustificabile resoconto di quanto accaduto in un appartamento cittadino nella giornata di domenica. Con il folle e vergognoso ricorso alle mani da parte di un marito su una moglie quarantenne che probabilmente sarebbe di nuovo sfuggito se la donna non fosse stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia.

Perché quei pugni e quegli schiaffi hanno colpito e fatto male un po’ dappertutto, ma all’altezza dell’orecchio di più. Un dolore che non se n’è andato, che ha continuato a manifestarsi anche dopo che la furia del marito si era placata. E dopo un’ora l’ha convinta a uscire di casa e andare in ospedale.
L’accesso al pronto soccorso è avvenuto intorno alle quindici di domenica, ma al personale medico sanitario del Santa Maria della Misericordia ha raccontato come la lite fosse avvenuta oltre un’ora prima, e come quei colpi del marito avessero lasciato un segno e un dolore ancora tangibili.

Al punto tale da rischiare di perdere l’udito, visto che le botte prese le hanno causato in particolare la perforazione del timpano dell’orecchio colpito. 

Venti giorni di prognosi per la donna, ma in base alle modifiche apportate dalla legge Cartabia le ferite riportate a seguito delle botte del marito non sono più perseguibili d’ufficio visto che serve una prognosi di quaranta giorni. Insomma, la donna dovrà eventualmente sporgere denuncia nei confronti del marito se vuole che le forze dell’ordine e la magistratura si muovano nei suoi confronti.
Una brutta, bruttissima storia, resa ancor più brutta dal fatto che in questi giorni di situazioni da “codice rosso” e dunque di violenza di genere e familiare se ne sarebbero registrate diverse.


Secondo quanto si apprende, infatti, sono stati diversi gli interventi da parte delle forze dell’ordine per bloccare liti avvenute all’interno delle abitazioni o in famiglia, con alcune situazioni in cui c’è stato un seguito fatto appunto di denunce di azioni nei confronti nel violento. Come noto, infatti, tutte le situazioni catalogabili come “codice rosso” hanno una corsia preferenziale per quanto riguarda sia l’azione delle Procure quanto anche sul versante delle indagini che devono svolgere rapindamente le forze dell’ordine.
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Il Messaggero