Città di Castello, ricatto a luci rosse con falsi profili social. Ragazza sprofonda nell'incubo

Città di Castello, ricatto a luci rosse con falsi profili social. Ragazza sprofonda nell'incubo
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CITTA' DI CASTELLO Web ricatto a luci rosse. Vittima una ragazza di Città di Castello. Un brutto giorno s'è ritrovata dentro una storiaccia, trascinata un giovanotto senza scrupoli che aveva creato due falsi profili social utilizzando innocenti fotografie di lei. All'improvviso, un brutto giorno, appunto, le squilla il telefonino ed è un incubo. Agganciata da una voce che le chiede alcuni scatti intimi in cambio della cancellazione delle utenze fasulle. Le cade il mondo addosso, vacilla, ma non perde la lucidità per reagire nell'unico modo giusto anche se quel farabutto risponde al suo rifiuto con insulti e minacce. Corre in Commissariato e presenta denuncia. Racconta ai poliziotti di essere stata contattata da un individuo che si era proposto di fare da intermediario per la rimozione delle due pagine, chiedendole come “corrispettivo” immagini osé. Ma erano state le intimidazioni e le ingiurie a spaventarla, a convincerla a rivolgersi alle forze dell'ordine. Gli agenti si mettono subito al lavoro. Attraverso il numero del telefono utilizzato per avvicinare la vittima riescono a risalire ad un 24enne non umbro, intestatario dell'utenza. Forse sprovveduto da non pensare che l'uso del proprio cellulare avrebbe rappresentato una traccia fin troppo comoda per qualunque investigatore. Forse eccessivamente sicuro che lei non avrebbe avuto il coraggio di dire di “no”, di ribellarsi. Comunque sia, i poliziotti tifernati chiedono una mano ai colleghi del posto dove risiede il giovinastro. Il quale, messo alle strette, conferma l'utilizzo di quel dispositivo. Chiuso il cerchio, al termine delle attività di rito, il 24enne viene deferito all'autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di sostituzione di persona, minacce, tentata estorsione. La ragazza, dopo giorni d'inferno è tornata a guardare alla vita con rinnovata serenità. Si chiude con il lieto fine una vicenda sotto molti aspetti emblematica anche per la risposta data all'aguzzino. Mai cedere al ricatto, è l'insegnamento che viene da Città di Castello, ma anche uno dei consigli della Polizia Postale. Come quelli di non cancellare eventuali messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui eventualmente avviene il contatto, fare gli screen shot delle conversazioni, delle minacce, del profilo dell'estorsore. Presentare una segnalazione al più vicino Commissariato di pubblica sicurezza per chiedere aiuto: da soli è molto molto difficile risolvere questo tipo di problemi. Parlare con i genitori o un adulto di fiducia che saranno di supporto nel gestire la situazione. Chi ha superato i 14 anni può sporgere denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.

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Il Messaggero