«Così abbiamo visto morire Mauro». La tragedia dell'uomo di Città di Castello morto in montagna durante un'escursione

«Così abbiamo visto morire Mauro». La tragedia dell'uomo di Città di Castello morto in montagna durante un'escursione
Volevano trascorrere il sabato pomeriggio dedicandolo al loro...

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Volevano trascorrere il sabato pomeriggio dedicandolo al loro passatempo preferito. La comitiva aveva lasciato Città di Castello per raggiungere la zona di Balza della Penna, tra i comuni di Piobbico, Urbania ed Acqualagna. Non lontano da casa, territorio perfetto per chi è “malato” di escursionismo. Amici non nuovi a esperienze del genere. «Eravamo tutti insieme, stavamo facendo una via in modo piacevole, molto allegramente», racconta Moravio Del Gaia, presidente del Cai tifernate e uno del gruppo. Intorno alle 16, il dramma. «All'ultimo tiro Mauro si è sentito male, gli abbiamo detto di bere un sorso d'acqua nella speranza che si riprendesse». Qualche minuto tentando l'impossibile per strappare alla morte Mauro Giorgis, 61 anni, tecnico informatico in un'azienda a Garavelle. «Abbiamo chiamato Soccorso Alpino e 118, ma quando sono arrivati non c'era più nulla da fare», sospira Del Gaia. «Una brava persona, era lui a curare il sito del Cai Città di Castello, spesso uscivamo insieme». Molto complesso il recupero della salma, ostacolato da un violento nubifragio. L'elicottero Icaro 02 dopo aver sbarcato in parete un tecnico di elisoccorso del Cnsas Marche ed un medico usando il verricello, ha dovuto attendere una finestra di tempo stabile per portare via i soccorritori ed il corpo dell'alpinista. «Noi della cordata siamo usciti dalla parete del monte Montiego, aiutati dal Soccorso Alpino Marche», conclude De Gaia. Sul posto anche i vigili del fuoco di Cagli. La salma è all'obitorio di Urbania, a disposizione del magistrato che deciderà per l'autopsia. Ma sembra chiaro che il decesso sia avvenuto per un probabile infarto. Mauro Giorgis, arrampicatore esperto, lascia la moglie e due figli, Alessandro e Gregorio, promessa del lancio del martello. L'Atletica Libertas, dal presidente Ugo Mauro Tanzi allo staff, «abbracciando Gregorio e tutta la famiglia, esprime le più sentite condoglianze». Messaggio di cordoglio dal sindaco Secondi e dall'assessore allo sport Carletti. Il 2 febbraio il Cai tifernate piangeva Franck Migliorati, 54enne, vittima della Falesia Balza della Penna, sulla via Castellani-Vampa. Precipitò per una ventina di metri, alla base del Montiego. Aveva attrezzato numerose piste, morì mentre si accingeva a “battezzarne” un'altra lungo la cosiddetta Falesia nascosta. Era da solo, come fanno i migliori. Troppo pericoloso in due. Venne ritrovato a tarda sera: imbracato: aveva con sé corda e trapano, indossava il casco spaccato dall'urto contro il suolo. L'ipotesi è che non fosse legato e fosse scivolato mentre era diretto verso la prima sosta da chiodare.

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Il Messaggero