Città di Castello, Festival delle Nazioni: c'è la Spagna

L'assessore Benedetta Calagreti
CITTA' DI CASTELLO Grandi eventi all'aperto il 6 e l'8...

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CITTA' DI CASTELLO Grandi eventi all'aperto il 6 e l'8 luglio, in piazza delle Tabacchine a Città di Castello. Cartellone principale su dodici date dal 23 agosto al 3 settembre nei borghi più suggestivi dell'Altotevere. Presentazione capitolina per il Festival delle Nazioni che rende omaggio alla Spagna sotto il patrocinio dell'Instituto Cervantes di Roma. Il via con il concerto di respiro popolare di Noemi, capace di coinvolgere il pubblico di ogni età. A seguire la manifestazione ospiterà formazioni iberiche di grande prestigio. L'Orquesta de Cámara Andrés Segovia ed il Cuarteto Casals. Il soprano Aída Gimeno, il tenore Mario Corberan, accompagnati dal piano di Jorge Giménez, porteranno la zarzuela. Flamenco nello spettacolo di danza Luxuîa del Barcelona Flamenco Ballet, mentre Carmen, creazione di Mauro Bigonzetti, racconterà in danza l'affascinante figlia della cultura spagnola. Tra gli artisti italiani l'Orchestra della Toscana, cui è affidata la chiusura del Festival, il pianista Axel Trolese, i giovani che si sono distinti nella scorsa edizione del Concorso Alberto Burri: Tulip Duo, violino e pianoforte; Raffaele Putzolu e Victor Valisena, duo di chitarre. Un paio i debutti. Loba Branca, opera in forma semi scenica ispirata ad un racconto tradizionale galiziano, commissionata a Brais Gonzáles; Il mio bacio era un melograno che rinnova la collaborazione con l'Associazione Laboratori Permanenti di Sansepolcro. Diversi i progetti che mostreranno gli intrecci della cultura spagnola e di altri Paesi. Protagonisti Ensemble Elyma diretto da Gabriel Garrido; Jamal Ouassini con la Tangeri Café Orchestra; Yilian Cañizares Resilience Trio che vedrà l'artista cubana a fianco di Childo Tomas, basso elettrico, e Inor Sotolongo, percussioni; Tango Spleen Orquesta. Confermata l'iniziativa dedicata alle scuole degli Itinerari didattici musicale e incursioni nel pop. «Vorrei complimentarmi con gli organizzatori per la scelta del programma che riesce a riflettere quasi tutte le espressioni del crogiolo culturale che contraddistingue la Spagna», plaude Juan Carlos Reche Cala, direttore dell'Instituto Cervantes. «La musica ed i musicisti che la interpretano, i direttori che la dirigono, il pubblico che l'ascolta possono reagire alla guerra in Ucraina ed a tutte le guerre del mondo, chiedendo la pace», l'auspicio di Leonardo Salcerini, presidente del Festival. «La Spagna, storicamente al centro di uno degli imperi più vasti, ci offre l'occasione per riflettere sui rapporti tra culture diverse, sulla convivenza ed integrazione tra cittadini di diversa provenienza», spiega il direttore artistico Aldo Sisillo. «Un programma di assoluto livello, formula itinerante ormai consolidata», sottolineano gli assessori Michela Botteghi e Benedetta Calagreti.

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Il Messaggero