PERUGIA - Gioie e dolori per i cinema del centro storico che, dopo un’estate che li ha visti protagonisti di un’iniziativa dagli ottimi riscontri, stanno vivendo un...
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I quattro cinema del centro storico ora però non devono solo fare i conti con la penuria di film in uscita («i distributori stanno aspettando a far uscire titoli importanti») e con la netta riduzione delle capienze («potendo utilizzare un terzo dei posti è difficile far sopravvivere un’attività che ha già margini molto limitati») ma anche con i timori degli spettatori: «Per il futuro c'è preoccupazione - ha ammesso Riccardo Bizzarri - perché le persone non stanno tornando in sala. Eppure il cinema è uno dei luoghi più sicuri in assoluto, dato che c’è vero distanziamento, si sta tutti con la mascherina e in più non si parla. Ad oggi i numeri segnano un 85% in meno di incassi a livello italiano, se continuerà così non sappiamo se riusciremo a restare aperti. Intanto cerchiamo di portare avanti anche per il futuro la collaborazione iniziata questa estate, un'esperienza unica al mondo probabilmente, un’esperienza che ha generato energia positiva». Date le capienze limitate e le location con caratteristiche molto diverse tra loro, gli organizzatori non hanno ufficializzato dati ma la programmazione dell'Arena itinerante ha comunque fatto il tutto esaurito praticamente in ogni serata. Il cinema all'aperto ai Giardini del Frontone hanno attratto da soli circa 14.000 presenze: «Questa sinergia ha dato riscontri totalmente positivi - ha confermato Mauro Gatti - sebbene inizialmente eravamo scettici perché molte distribuzioni hanno deciso di non distribuire film, poi nel corso dei mesi sono arrivate anche belle sorprese. Il problema sarà ripartire al chiuso, perché la gente dovrà tornare in sala». Tra le ipotesi paventate quella di inserire i cinema nel progetto degli Arconi al Pincetto, con un corner dove si potranno anche acquistare i biglietti oltre che promuovere i film in programma: «Dobbiamo riuscire a fare uno sforzo collettivo - ha aggiunto Giacomo Caldarelli del PostModernissimo - perché se perdiamo il trend autunno-inverno significherà la fine per molte sale. Per riaprire il PostMod abbiamo speso più di 1000 Euro solo di segnaletica, sebbene non ci sia stato finora il problema di gestire i flussi dato che pubblico è molto poco. Servono campagne di sensibilizzazione, chiediamo alle istituzioni maggior visibilità: che dicano ai cittadini di andare al cinema e a teatro perché sono luoghi sicuri». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero