PERUGIA - «Pensavano fossi venuto qui per trovare un posticino in cui candidarmi, invece il mio obiettivo era rompere gli schemi... ». Stefano Candiani è...
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Candiani - sotto Natale le ho detto “...scolta ti andrebbe di fare una chiacchierata con Salvini?”, abbiamo ragionato insieme, lei ha riflettuto un po’ sulla candidatura e poi ha accettato. Ma questa tornata elettorale per noi è il primo tempo delle regionali». Il segretario della Lega per ora non aggiunge altro, ma è palese che con questi numeri il primo partito del centrodestra potrà dare le carte per il candidato presidente di Regione nel 2020. Il profilo dell’avvocato della città del Sagrantino pare tagliato su misura per l’obiettivo. È senatore pure Luca Briziarelli, 42 anni, ex vicesindaco ed ex assessore a Passignano sul Trasimeno. Era un azzurro pure lui - zona Fiammetta Modena per la precisione - dal 2015 alla Lega. «L’Umbria è stupenda - racconta Candiani - ma ho trovato troppe dinamiche incrostate e forse in passato mancava un po’ di quell’ardire per cui se sei all’opposizione devi pensare di far di tutto per vincere la prossima volta, convinto di poterlo fare... io ho potuto decidere le candidature selezionando amministratori in grado di dare qualcosa in più, senza l’ansia di dovermi fare il vuoto intorno per essere eletto». FI: Doveroso, comunque, riconoscere quanto ci sia - tanto - anche della vecchia guardia nella vittoria del centrodestra. «Io sono una Pasqua - si lascia scappare Fiammetta Modena, senatrice quasi sicura dalle liste del proporzionale e mamma politica di Andrea Romizi - si è rotto l’argine, per chi conduce questa battaglia da tanto tempo c’è la sensazione che ora non è più tutto scontato. Questo è un evento storico». Raffaele Nevi aveva dovuto faticare un bel po’, nei giorni della composizione delle liste, per convincere Arcore & Co che nel collegio di Terni serviva un candidato cittadino: «Perchè questa è un’occasione storica», ripeteva lui. Antonio Tajani c’ha messo i suoi buoni uffici e nel collegio Terni–Spoleto della Camera è finita con il “presto ex” consigliere regionale al 37,5 per cento (63.5151 voti). Lucio Riccetti del M5S è distanziato di quasi dieci punti (28,8%) e l’ex ministro Cesare Damiano rimane inchiodato al 25,4% a circa 20mila voti di distanza da Nevi. Per la cronaca: in consiglio regionale rientrerà Maria Rosi. In casa azzurra staccare il tagliando per il parlamento anche Catia Polidori alla Camera.
Mette a segno un autentico colpaccio Fratelli d’Italia. Il partito della Meloni fa fruttare al massimo i suoi 24.900 voti, portandosi a casa due collegi uninominali. È deputato l’assessore all’Urbanistica della giunta Romizi Emanuele Prisco, che vince il collegio di Perugia. Ed è senatore Franco Zaffini, vincitore nel collegio del Senato Perugia-Foligno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero