"Chi può metta e chi non può prenda" Una cesta solidale in Corso Tacito

“Chi può metta e chi non può prenda”. Con questo spirito e con la medesima scritta a mano, stamattina è stata messa una cesta davanti...

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“Chi può metta e chi non può prenda”. Con questo spirito e con la medesima scritta a mano, stamattina è stata messa una cesta davanti all’ingresso del supermercato Superconti di Corso Tacito. L’iniziativa di tre residenti del centro cittadino di Terni (Loretta, Ivano e Luciana), nasce dalla voglia di aiutare le persone che si trovano in difficoltà già da ora, e che non ce la fanno ad aspettare i tempi dei canali istituzionali. “Ma anche quelle persone che non hanno i mezzi culturali per riuscire a presentare domanda per i buoni spesa, o signore anziane che per una questione di riservatezza non vogliono rendere pubblica la propria situazione economica. Ecco, è a loro che è dedicata la nostra spesa sospesa”. Loretta dichiara che la cosa sorprendente è che da questa mattina la loro cesta ha solo accolto donazioni. “Ci siamo anche posti il problema della centralità del posto: magari la gente si vergogna a prendere”.

Secondo Ivano la motivazione è piuttosto informativa: “E’ che non è stata comunicata l’iniziativa, infatti chi non può fare acquisti non esce di casa e non può approfittarne.” Ci tiene a far sapere che quella cesta, verrà messa ogni giorno, per tutta la settimana, davanti al supermercato di Corso Tacito. E chiunque potrà sia donare che  ricevere.
“Intanto abbiano confezionato due pacchi alimentari per altrettante famiglie del centro che ci erano state segnalate. Le abbiamo contattate e verranno a ritirare la spesa solidale entro sabato.”
“Le donazioni sono state tante e tanto generose – dice Luciana –nel senso che non è stato comprato solo zucchero e farina, ma confezioni di biscotti, uova di cioccolato, pizze di formaggio, alimenti per bambini, prodotti per la casa e per l’igiene personale.  Ogni mezz’ora ciascuno di noi (i promotori dell’iniziativa abitano nei dintorni del supermercato, ndr) scendeva per alleggerire la cesta”.
Ancora una volta i gesti di solidarietà, anche piccoli, sembrano correre più veloci del virus.

“L’auspicio è che questa nostra idea possa essere veramente di aiuto a chi per questa Pasqua non avrebbe potuto altrimenti avere una tavola imbandita” - dice Loretta.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero