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PERUGIA - Anche la questione rifiuti rischia di diventare un fronte aperto tra Regione e sindacato. «La proposta di un nuovo piano dei rifiuti predisposta dalla giunta regionale, che a dicembre sarà al vaglio del Consiglio, rischia di produrre un'ulteriore frammentazione del sistema che va nella direzione opposta rispetto alla necessità di integrazione del ciclo e tra imprese attualmente coinvolte nella gestione», così in una nota Michele Agnani e Fabrizio Cecchini della Fp Cgil dell' Umbria e di Perugia. «Come Cgil da tempo proponiamo la creazione di una società multiservizi regionale - spiegano i due rappresentanti sindacali - che riunisca gli attuali gestori operanti in Umbria, chiudendo il ciclo dei rifiuti e implementando la raccolta differenziata».
«Al contrario la Regione intende procedere ad uno spacchettamento del sistema, dividendolo in tre settori (raccolta e spazzamento, logistica e impiantistica e termovalorizzazione), con inevitabili ripercussioni di tenuta economica e finanziaria, oltre che ambientali», aggiungono.
Intanto, Cgil e Uil richiedono un consiglio regionale straordinario sull’emergenza sanità aperto alle organizzazioni sindacali, alle associazioni e alla cittadinanza. E' questa la richiesta avanzata dai sindacati Cgil e Uil dell’Umbria, rappresentanti dai segretari generali Vincenzo Sgalla e Maurizio Molinari, che sono stati ricevuti dall’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale, presenti Marco Squarta e i vicepresidente Paola Fioroni e Michele Bettarelli. Squarta ha opposto difficoltà di carattere regolamentare e legate alle tempistiche, essendo questo periodo dell’anno caratterizzato dal percorso di discussione e approvazione del bilancio. «Da parte nostra abbiamo ribadito la necessità di trovare forme di ascolto e coinvolgimento che portino ad una riscrittura, davvero partecipata, del piano sanitario regionale - continuano i segretari di Cgil e Uil - per questo chiederemo ai vari gruppi consiliari di farsi portavoce di questa nostra richiesta nelle prossime sedute, alle quali comunque intendiamo partecipare con una nostra delegazione».
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