Cesi ce l'ha fatta, dal Ministero la conferma: in arrivo dal Pnrr i venti milioni per il restyling

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TERNI Cesi ce l’ha fatta. La “porta...

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TERNI Cesi ce l’ha fatta. La “porta dell’Umbria” è stata ufficialmente inserita nella lista delle 21 località beneficiarie dei fondi del Pnrr stanziati per il progetto pilota “attrattività dei borghi”. Un successo che vale 20 milioni di euro, su un totale di 420 per il rilancio economico e sociale di borghi disabitati o caratterizzati da un avanzato processo di declino e abbandono, e che potrebbe riscrivere il futuro di un’intero territorio. Ad annunciare i vincitori, il ministro della cultura Dario Franceschini nell’ambito di una conferenza stampa convocata ieri. «Siamo assolutamente soddisfatti per l’obiettivo raggiunto -ha dichiarato la vicesindaca Benedetta Salvati - È una notizia meravigliosa aver saputo che il Borgo di Cesi è stato scelto dal Ministero della Cultura come borgo pilota nell’ambito del Pnrr insieme ad altri 20 località che rendono così straordinario il nostro paese. Per Cesi e Terni -ha precisato- si apre la strada per un futuro diverso; una strada che senza questa occasione mai avremmo potuto pensare di poter percorrere. La sfida è impegnativa ma non ci spaventa e siamo pronti ad iniziare, come ha annunciato il Ministro, proprio il 28 e 29 maggio quando grazie al Fai cominceremo a far conoscere meglio questi territori». Un progetto articolato, quello sviluppato negli uffici di Palazzo Spada, che finora ha coinvolto 22 fra soggetti, associazioni e cooperative, che prende in esame non soltanto l’abitato ma anche, e soprattutto, la montagna che lo sovrasta e tutta l’area naturalistica in cui è immerso. Diverse le linee di azione che saranno messe in campo. A cominciare dagli sport all’aria aperta, mountain bike, pump track e downhill, parapendio, trekking in grado di valorizzare al massimo le caratteristiche del territorio cesano, passando per social housing e albergo diffuso grazie al recupero di edifici storici e pubblici in stato di degrado, fino ad arrivare a alla creazione di un campus universitario, magari a tema archeologia, e alla realizzazione di una viabilità sostenibile che colleghi il borgo alla città e ad altre località turistiche limitrofe, una su tutte, la Cascata delle Marmore. Non solo. Un posto d’onore è stato riservato alla sezione dedicata alla Rsa intesa non solo come residenza ma come vera e propria matrice culturale. Fra le proposte direttamente collegate, lo sviluppo di una Casa dei Racconti, ispirata a quella di Vallo di Nera, in cui gli anziani, in quanto depositari e custodi di un patrimonio di memorie, interagiscano con l’intero tessuto culturale. Fra gli interventi strutturali invece, i più importanti riguarderanno il campo sportivo, possibile centro di smistamento anche logistico. L’obiettivo è trasformare il borgo in una sorta di hub culturale da cui partire alla scoperta di un territorio più ampio.

 

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Il Messaggero